Milano violenta: dietro la sparatoria dell’8 gennaio una faida fra rapper

Lo scorso 8 gennaio in piazza Monte Falterona, zona San Siro, a Milano, una sparatoria e un ferito, un ragazzo di origini egiziane di 26 anni. Oggi si scopre che il “mandante della spedizione punitiva” potrebbe essere un “rapper milanese”. La causa? Una “questione legata all’ottenimento di contratti musicali” con una major discografica.

Si legge questo nell’ordinanza di custodia in carcere a carico di Carlo Testa, pregiudicato per traffico di stupefacenti. Alla base un’intercettazione telefonica. Testa, secondo l’ordinanza firmata dal Gip milanese Chiara Valori è stato fermato tre giorni fa dalla Squadra mobile di Milano. L’accusa è di tentato omicidio nell’inchiesta del Pm Stefano Civardi. Al centro dell’attività investigativa una ‘faida’ tra gruppi di rapper in un contesto già inquinato da contrasti nello spaccio di droga.

Dopo gli stupri in piazza Duomo e l’aggressione al Vigile ai Navigli

Questi scontri si aggiungono ad una lista di episodi di delinquenza che ha funestato la cronaca meneghina. Di pochi giorni fa infatti sono le violenze sessuali in piazza Duomo a Capodanno e l’aggressione (venerdì notte) di un vigile disarmato da una dozzina di giovani in zona Navigli. Ci si interroga dunque sul livello di sicurezza in città, a Milano.

Nell’ordinanza sul caso di piazza Monte Falterona vengono riportate intercettazioni in cui parla Islam Abdel Karim, rapper noto col nome di ‘24K‘. L’uomo, scrive il Gip, indica “il coinvolgimento di Testa nella sparatoria”. Inoltre fornisce anche “una possibile chiave di lettura dell’accaduto”. In particolare fa riferimento “alla possibilità che il mandante della spedizione punitiva sia un altro rapper milanese noto nell’ambiente come ‘Rondo da Sosa‘, per questioni legate all’ottenimento di contratti musicali”. Dall’intercettazione emerge che alla frase, detta da una persona, “dovrebbero prendere anche il mandante”, 24K replica: “quel figlio di p….. di Rondo? che è iniziato tutto per colpa sua (…) quella era un’esecuzione, una vera e propria esecuzione, m’hanno cercato di centrare più volte”. 

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