Ministro Giovannini avvia studio fattibilità Ponte sullo Stretto 

Dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, essere in partenza la procedura per la realizzazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica per l’attraversamento dello Stretto di Messina. Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha infatti, presentato oggi, al Consiglio dei Ministri, un’informativa sulle azioni necessarie per avviare lo studio di realizzazione di un sistema idoneo all’attraversamento stabile dello Stretto.

Lo studio – spiega una nota – dovrà prendere in esame la soluzione progettuale del “ponte aereo a più campate”, in relazione ai molteplici profili evidenziati nella relazione dell’apposito Gruppo di lavoro. 

L’ipotesi che il Ponte sia inutile e improduttivo

Nonostante l’iniziativa avviata dal Ministro Giovannini, sembrerebbe che proprio in Consiglio dei Ministri, Giovannini abbia avanzato al Premier Mario Draghi anche l’ipotesi che realizzarlo possa essere inutile ed improduttivo. Ma non basta. Sempre da fonti governative si apprende che si sarebbe avanzata anche l’ipotesi di studiare una soluzione alternativa, ovvero  un progetto per un ponte aereo a più campate, con uno studio di fattibilità tecnico-economica commissionato a Rfi, la società di gestione della rete ferroviaria controllata da Ferrovie dello Stato, secondo quanto contenuto nel rapporto consegnato dall’ultima commissione interna al Ministero voluta dall’ex ministra Paola De Micheli.

Va sottolineato che nei mesi scorsi il Governo ha provveduto a potenziare l’attraversamento dinamico dello Stretto di Messina, anche grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e del Piano complementare, destinando a tale scopo una somma importante pari a 510 milioni di euro.

Un progetto che ha per obiettivo anche la riduzione dell’inquinamento

Gli interventi ipotizzati per costruzione del ponte,  dovrebbero servire a  migliorare e velocizzare l’attraversamento dello Stretto, nella più rigorosa osservanza del principio  della transizione ecologica della mobilità marittima e di una significativa  riduzione dell’inquinamento. Tra le iniziative adottate figurano, tra le altre, la riqualificazione del naviglio per il trasbordo ferroviario con la messa in esercizio di due nuove navi, ma anche l’ibridizzazione di tutta la flotta, il contestuale e necessario rinnovo del materiale rotabile ferroviario, al fine di velocizzare le manovre di carico/scarico dei treni dalle navi traghetto, la riqualificazione del naviglio veloce per i passeggeri e delle stazioni ferroviarie di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni. Il progetto prevede, inoltre,  interventi per migliorare l’accessibilità stradale ai porti che risulta insufficiente durante i periodo del grande flusso turistico da e per la Sicilia.

(foto di Ferrovie.info)

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Redazione

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