Moldavia: filo russi in piazza. La strategia della disinformazione

I cittadini della Moldavia scendono nuovamente in piazza, dopo le proteste del 19 febbraio sul carovita. Stavolta al centro dell’attenzione vi sono le azioni del Governo. I moldavi non vogliono, infatti, che il loro Paese venga coinvolto nella guerra.

Dietro la manifestazione nella capitale Chisinau c’è il gruppo “Movimento per il Popolo”, sostenuto dai membri dello “Shor Party”, il partito nazionalista filo-russo con a capo il Vicepresidente Marina Tauber. Sono moltissimi coloro che hanno raggiunto la città in gruppi, tanto da bloccare il traffico. Alcuni dei partecipanti, sono riusciti a raggiungere la sede del Governo e farvi irruzione.

Il leader del partito Shor, l’oligarca in esilio Ilan Shor, ha lanciato un’accusa contro la Polizia, sostenendo che gli agenti avrebbero ostacolato “una manifestazione pacifica”. 

Secondo quanto riferiscono i membri del Partito d’Azione e Solidarietà, lo scopo delle manifestazioni è solo quello di destabilizzare il Paese. Situazione particolarmente difficile per il carovita e che ora si trova a dover fronteggiare anche un aumento di tensione tra Russia e Ucraina.

Moldavia: chi attacca chi?

La disinformazione è divenuta ormai un’arma di guerra e Russia e Ucraina, a modo loro, la sanno utilizzare bene. Recentemente la Russia ha attaccato l’Ucraina, sostenendo che è intenzione di quest’ultima di invadere la Moldavia, ma le accuse sono state smentite da Chisinau. In queste ore, i filo russi stanno spingendo a destabilizzare il Paese facendo leva sul rincaro delle bollette.

Il Cremlino continua ad essere, però, particolarmente preoccupato sulle informazioni che girano in merito alle provocazioni di Kiev sull’utilizzo di materiali radioattivi nei pressi della Transnistria, la regione moldava separatista filo russa. A dichiarare le accuse è la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

Il Governo della Moldavia, invece, ha definito tale dichiarazioni “una menzogna” e sostiene che “Le autorità statali stanno monitorando la situazione e non confermano le informazioni diffuse dalla parte russa”.

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