Monitoraggio Iss-Ministero Salute: Rt nazionale scende a 0.85

Nel monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute emerge che scende ancora il valore dell’Rt nazionale a 0.85. La scorsa settimana era dello 0,92.  In base ai dati Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta rimarrebbero rosse.

Inoltre per la prima volta da settimane l’occupazione dei posti letto di area non critica da malati di Covid-19 scende sotto la soglia di allerta del 40%. Si attesta al 39% a livello nazionale. In calo dell’1% anche l’occupazione dei posti di terapia di intensiva, che però in 13 regioni è al 37%, dunque ancora sopra la soglia di allerta del 30%.

Andando più nel dettaglio sono 6 le regioni con più del 40% dei posti letto di area non critica occupati: Calabria con il 49%, il Lazio con il 46%, la Lombardia con il 42%, le Marche con il 46%, il Piemonte con il 57% e la Puglia con il 50%.

Sono invece 13 le regioni con le terapie intensive occupate da malati di Covid con valori sopra soglia. Sono la Calabria (32%), l’Emilia Romagna (41%), il Friuli Venezia Giulia (37%), il Lazio (41%), la Liguria (37%). Inoltre la Lombardia (52%), le Marche (45%), il Molise (41%), la Provincia autonoma di Trento (38%), il Piemonte (50%), la Puglia (47%), la Toscana (45%) e la Val d’Aosta (40%).

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale, evidenzia la bozza del monitoraggio, è sopra la soglia critica anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.743 (06/04/2021) a 3.526 (13/04/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche sopra la soglia critica (41%) ma in diminuzione. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 29.337 (06/04/2021) a 26.952 (13/04/2021).

Questa settimana si osserva ancora una diminuzione della incidenza settimanale, che è pari a 160,5 per 100.000 abitanti nel periodo 05/04/2021-11/04/2021 contro 210,8 per 100.000 abitanti nella settimana precedente del 29/03/2021-04/04/2021.  L’incidenza resta tuttavia elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.

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