Restano indagati per omicidio colposo 12 medici dell’Humanitas, anche se – scrivono gli esperti – “non si ravvede alcuna responsabilità professionale da imputare sotto il profilo penalistico a carico dei sanitari intervenuti”. Si tratta del caso di Imane Fadil, modella marocchina e testimone ‘chiave’ nei processi sul caso Ruby. La donna, come noto, è deceduta il primo marzo 2019 dopo oltre un mese di ricovero e una lunga agonia per una rara forma di aplasia midollare.
A sollevare i sanitari dalla responsabilità è il pool di esperti, guidato dal medico legale Cristina Cattaneo e nominato dalla Procura di Milano. Il punto di vista è emerso nella consulenza depositata nelle nuove indagini, ordinate dal Gip nei mesi scorsi.