Bonus spesa, a Napoli in 700 lo hanno ottenuto senza averne diritto

Durante la prima ondata di emergenza sanitaria, il Bonus spesa Covid-19 ha aiutato moltissime famiglie in periodo di difficoltà. Nello stesso momento in cui il lavoro non c’era, in molti stavano a casa e la cassa integrazione non arrivava nel periodo atteso. Il Governo in quei mesi ha erogato il Bonus per acquisti di beni di prima necessità e seppur si è dimostrato un valido aiuto, non tutti sono riusciti ad ottenerlo.

Peccato che, come detto vuole “fatta la legge, trovato l’inganno”, i furbetti della situazione non sono tardati ad arrivare. La Guardia di Finanza di Napoli ha scoperto che ben 700 persone hanno ottenuto il Bonus senza averne necessità. Il caso più clamoroso riguarda una donna di Casoria che ha partecipato al bando di ottenimento con un conto in banca di ben 325mila euro e beni immobili del valore di 36mila euro.

Per ottenere il Bonus, la “signora” ha presentato al comune un modello Isee inferiore ai 5mila euro. Il caso seguito dal comando del capoluogo campano, ha portato poi a scovare tutti gli altri, tra cui coniugi che fanno parte della criminalità organizzata.

Quando si mettono le mani su certe indagini è quasi scontato trovare ben oltre ciò che si stava cercando e tra i vari approfittatori è emerso che, oltre al bonus spesa, percepivano ingenti importi di pensione e stipendi, reddito di cittadinanza, prestazioni agevolate e indennità di disoccupazione.

Reati che fanno riflettere, azioni che mostrano una fetta della popolazione realmente rovinata dalla crisi economica data dall’emergenza Covid, ma allo stesso tempo una fetta che se ne frega, che continua a chiedere, seppur avendo suffcienti risorse. Un processo che sembra non portare mai ad una fine, se non soltanto quella di chi rimane a guardare mentre il furbo se la cava. Lo stesso che poi viene trovato. Ma il sistema chi lo ferma?

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