L’importo dell’indennità di disoccupazione è calcolato in base alla storia retributiva del lavoratore. È questa una delle regole da conoscere per capire a quanto ammonta la Naspi erogata mensilmente.
Nello specifico, per determinare l’ammontare riconosciuto ogni mese si considera la retribuzione media percepita dal lavoratore nei quattro anni precedenti alla richiesta della Naspi.
I lavoratori che presentano domanda di disoccupazione avranno diritto ad un assegno pari al 75% della retribuzione media mensile, se inferiore al limite di 1.227,55 euro.
Per chi invece ha percepito retribuzioni di importo superiore a tale soglia, all’importo base del 75% bisognerà sommare un’ulteriore quota pari al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e l’importo di 1.227,55 euro.
In ogni caso, ciascun lavoratore non potrà ottenere un importo mensile superiore ad una certa soglia, rivalutata annualmente sulla base delle variazioni all’Indice ISTAT e comunicata dall’INPS. Per quel che riguarda la Naspi 2021, il limite massimo è fissato a 1.335,40 euro mensili.
Alle regole generali previste bisogna poi affiancare le novità introdotte in considerazione dell’emergenza occupazionale ed economica causata dalla pandemia da Covid-19.
Esclusivamente per il 2021 è sospeso il meccanismo di décalage, ossia il taglio del 3% mensile dell’importo riconosciuto a partire dal quarto mese di fruizione della Naspi.
La novità è stata introdotta dal decreto Sostegni e, in sostanza, se solitamente l’importo della Naspi si riduce progressivamente, per le indennità in pagamento dal 1° giugno e fino al 31 dicembre 2021 la decurtazione viene meno, salvo poi tornare ad applicarsi a partire dal 1° gennaio 2022.
L’avvio del nuovo anno porterà però ad uno sfoltimento importante della Naspi: l’importo spettante, a partire dal 1° gennaio 2022, verrà calcolato applicando il totale delle decurtazioni congelate nel secondo semestre dell’anno in corso.