Il Natale degli italiani tra aumento del prezzo del grano e nuove opportunità culinarie

Il Natale 2021 potrebbe divenire davvero particolare per i consumatori italiani. L’aumento dei prezzi dei prodotti derivati dovuti dal difficile reperimento del grano rischia di causare un rincaro del prodotto finale di circa il 20%. Nelle scorse settimane la Cna Dolciari e i Panificatori del Venetoavevano lanciato l’allarme osservando che le speculazioni in atto sul mercato italiano e internazionale su tutti i prodotti panificati, pane, pasta, dolci, ma anche olii e grassi vegetali sono divenuti la norma. D’altronde, con il calo della coltivazione, il costo medio del frumento è salito del 35%. Inoltre, la Turchia ha avviato meccanismi commerciali altamente concorrenziali nei confronti del mercato italiano sulla pasta, comprando sempre più semola, mentre la Russia, a causa dell’embargo, preferisce vendere il proprio frumento alla Cina. Nel Nordest italiano, dove si trova circa il 47% delle superfici nazionali di coltivazione del cereale, si prevede un calo di 10.8 punti percentuali dei terreni seminati a frumento tenero, anche se gli analisti prevendono un +24% di superfici a frumento duro. A crescere in termini di costi è il grano di importazione, che supera ormai le 600 euro a tonnellata. Un rialzo che è conseguenza dei crolli produttivi registrati nelle principali aree di produzione e di esportazione: il Canada e gli Stati Uniti. L’allarme è stato recentemente lanciato anche da Vincenzo Martinelli, Presidente della sezione Molini a frumento duro dell’Associazione Industriali Mugnai d’Italia. Il governo italiano tenta di intervenire e prende piede l’idea di un Tavolo nazionale sulla filiera del grano.

Tuttavia, l’idea di lanciare un Tavolo Filiera del Grano e del Pane per arrivare ad un piano strategico per l’intera filiera potrebbe risultare davvero efficace se agli aumenti del grano si contrappone la qualità del prodotto mediterraneo, valorizzando anche per i prodotti del prossimo Natale i grani autoctoni. Grazie alla leggerezza delle fibre preservate in macinazione e alle capacità nutrizionali complete, per ricchezza di fibre, vitamine, antiossidanti e per un glutine a basso indice di forza, anche per pandori, panettoni e colombe, l’utilizzo dei grani locali potrebbe sviluppare interessanti prospettive economiche locali, valorizzando le realtà regionali e la qualità dei prodotti. “I dolci di Natale” preparati con grani antichi e lieviti autoctoni, con preparazioni di alta pasticceria elaborate con un mix di tradizione locale e innovazione tecnologica rappresentano una risposta nazionale all’aumento dei prezzi del grano che registrando nuovi aumenti può puntare a far riscoprire la qualità dei prodotti.

Nel luglio del 2021, Gi.&Me. Association, con un’analisi del presidente Franz Martinelli, intravedendo l’aumento dei prezzi per l’inverno, invitava a riflettere sulle opportunità da poter intraprendere per riuscire a conciliare l’innovazione con la tradizione, valorizzando le produzioni locali, incentivando l’occupazione nei territori di appartenenza e sostenendo la filiera territoriale e locale del grano come una missione per la rinascita economica del Mediterraneo. Panettoni, colombe, croissant, biscotti, torte con le migliori farine ottenute da diversi, variegati e pregevoli “grani antichi”. La semplicità delle ricette e del linguaggio rendono tale approccio un valido strumento per la valorizzazione delle produzioni locali e per l’occupazione nei territori di appartenenza, valorizzando anche la produzione casalinga, per chi cerca di rendere più sane le proprie passioni a tavola.

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