Nave “Luigi Rizzo” della Marina Militare italiana impegnata nel Golfo di Guinea

La Nave della Marina Militare Italiana “Luigi Rizzo” è da 4 mesi impegnata  a difesa degli interessi nazionali e della sicurezza delle vie marittime per il libero uso del mare in una delle aree a maggiore rischio. I numeri di questa missione: 116 giorni di attività operativa continuativa; circa 165 ore di volo per ricognizione; contatti quotidiani con oltre 100 unità mercantili di interesse nazionale in transito nell’area; concorso nel maxi-sequestro di un carico di oltre 6 tonnellate di cocaina diretto verso le coste africane e partecipazione diretta al contrasto di tre eventi di pirateria.

L’equipaggio della nave militare svolge anche l’attività addestrativa e operativa con le Marine e le Forze di sicurezza marittime di quasi tutti i paesi dell’Africa occidentale, oltre che di Unità europee, degli USA e del Canada.

 

Tra le attività a difesa delle flotte mercantili nazionali, va ricordato che, nell’ambito dell’Operazione GABINIA, la nave “Luigi Rizzo” ha garantito la sicurezza dell’unità di perforazione petrolifera “SAIPEM 10000“.

Il mercantile, facente parte della flotta della società Saipem, opera in tutto il mondo in aree on-shore e off-shore, talvolta anche particolarmente ostili, ed esegue, per conto anche della nota azienda petrolifera italiana, importanti campagne di perforazione. Al momento dell’attività con Nave Rizzo, la SAIPEM 10000 era impegnata in operazioni di riposizionamento per successiva esplorazione del sottosuolo marino a largo delle coste del Ghana. Si tratta, dunque, di una delicata attività per l’intero comparto energetico nazionale, con inevitabili riflessi anche sull’economia europea.

Ed è proprio in occasione di questa navigazione congiunta che le aziende italiane e la Marina Militare hanno voluto verificare la catena di allarme nazionale. In uno scenario estremamente realistico, a largo delle coste ghanesi, è stato simulato un tentativo di sequestro dell’unità petrolifera da parte di un gruppo di pirati, a seguito del quale è stata attivata la sequenza di allarme nazionale e, quindi, l’intervento della FREMM tramite elicottero SH-90. Contestualmente, da bordo del velivolo, il team d’intervento della Brigata Marina San Marco ha assicurato protezione, supporto ed assistenza.

Un prezioso evento congiunto che si inserisce nell’alveo delle finestre addestrative periodicamente condotte dal Comando in Capo alla Squadra Navale, al fine di assicurare un elevato livello di prontezza operativa, così come richiesto dai compiti primari affidategli, ovvero la di difesa degli interessi vitali del Paese, soprattutto in un’area afflitta dal crescente fenomeno della pirateria.

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