PEPP

Nell’orizzonte previdenziale italiano sono in arrivo i PEPP

Non è ormai lontano anche in Italia, dopo l’approvazione nel Consiglio dei Ministri di inizio mese, il debutto di un nuovo strumento di previdenza complementare su base volontaria, i PEPP, Prodotto Pensionistico Individuale Paneuropeo.

I PEPP , di cui si è parlato anche al recente Salone del Risparmio di Milano della scorsa settimana, previsti nel Regolamento Europeo 2019/1238, rappresentano la risposta alle esigenze del consumatore di prodotti previdenziali di avere una scelta più ampia, caratterizzata da principi ispirati alla concorrenza, alla trasparenza e alla flessibilità. Inoltre, la caratteristica della portabilità in tutti i Paesi dell’Unione Europea dovrebbe essere particolarmente apprezzata dalla quota crescente di lavoratori italiani, che si segnalano per la propria mobilità e che, senza particolari difficoltà procedurali, potrebbero continuare ad effettuare i propri versamenti contributivi nello Stato dell’UE, dove nel frattempo si fossero trasferiti per il proprio impegno lavorativo. Questo specifico aspetto è assicurato dalla presenza in ogni Paese dell’UE di un sistema di sotto conti nazionali,  che rispettano i requisiti e le condizioni previste dallo Stato membro di riferimento.

Altri elementi del PEPP da sottolineare in positivo sono, poi, l’allargamento della platea di distributori di prodotti previdenziali ai quali potersi rivolgere, la possibilità di acquistarli on line con una metodologia semplificata, l’introduzione di un tetto massimo agli oneri pari all’1% del capitale accumulato su base annua, la protezione del capitale investito e la possibilità di cambiare fornitore ogni 5 anni .

Le prestazioni previste dai PEPP vanno dalla rendita, al capitale erogato in un’unica soluzione, alla possibilità di prelievo, sia pure con tetti percentuali differenziati, per specifiche ragioni (spese sanitarie impreviste, acquisto prima casa, altre esigenze indifferibili) e, infine alla combinazione  di queste opportunità.

Infine, a completamento delle caratteristiche del PEPP, si ricorda che nello schema italiano non è ammesso il versamento del trattamento di fine rapporto ed è introdotto il limite di 5.164,57 euro per la deducibilità fiscale dei contributi versati.

Alla fine del percorso normativo che, attualmente, è stato completato in una minoranza degli Stai dell’UE, Lussemburgo, Olanda, Danimarca, Slovacchia e Ungheria, lo scenario previdenziale risulterà, pertanto, arricchito da uno strumento finanziario, che dovrebbe dare un impulso consistente a questo specifico settore. Infatti, secondo le valutazioni della Commissione Europea, il mercato dei prodotti pensionistici individuali, che, nel 2019 ammontava a 700 miliardi di euro, alla fine di questo decennio potrebbe valere 2100 miliardi, una cifra, significativamente, superiore a quella stimata in assenza dei PEPP (1400 miliardi).

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it