Non si gestisce così l’ordine pubblico, mettendo in pericolo operatori di Polizia e la gente comune

L’editoriale del Direttore  

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, immagino di scrivere ciò che Le è già chiaro e inequivocabile, a Lei che sta facendo di tutto per governare al meglio l’Italia in uno dei momenti più difficili della sua storia repubblicana. A Lei che sta facendo di tutto e con successo per combattere la crisi sanitaria ed economica e dare al Paese l’attesa e sperata possibilità di ripartire. Lei che è uomo di grande equilibrio e che con la Sua consueta pacatezza rassicura i cittadini sul fatto che “andrà tutto bene.”

Ma, signor Presidente, sulla questione del Green Pass, da ieri sera, il Governo rischia grosso, con l’ordine pubblico in serie difficoltà, con manifestazioni di piazza ai limiti della guerra civile, con un violento attacco e la conseguente occupazione della sede del principale Sindacato dei lavoratori, con un’esposizione ad alto rischio delle Forze dell’Ordine messe in campo, incomprensibilmente numericamente insufficienti, già di per sè sotto organico e colte di sorpresa da una folla probabilmente imprevista, ma che l’intelligence avrebbe avuto  il compito di prevedere, perchè diversamente non se ne giustificherebbe l’esistenza.

Scene come quelle di ieri sera a Milano e soprattutto a Roma sono un gravissimo episodio e lanciano un segnale di allarme su vari fronti.  Ieri abbiamo assistito ad una manifestazione non autorizzata con 10 mila persone che, probabilmente, avrebbero contestato pacificamente, ma che hanno subìto, ci auguriamo senza volerlo, l’intrusione di gruppi estremisti che hanno scatenato  la guerriglia utilizzando bombe carta, fumogeni e attaccando deliberatamente più volte le Forze dell’Ordine, che erano numericamente insufficienti, come  dimostrano  con evidenza i vari filmati presenti sulla rete.

Signor Presidente in uno stato di diritto è inaccettabile ascoltare ed assistere agli insulti e alle grida oltraggiose contro il Capo dello Stato, contro la Sua persona e all’aggressione troppo reiterata ultimamente nei confronti dei giornalisti e cineoperatori ritenuti, dissenatamente  dai facinorosi, responsabili di documentare i fatti.

Come se non bastasse è stato sferrato un violento attacco al Pronto Soccorso  del Policlinico Umberto I da parte di un gruppo di manifestanti e dove era stato ricoverato un manifestante ferito, già in stato di fermo. Il bilancio è stato di quattro feriti, due appartententi  alle forze dell’ordine e due sanitari. È stata forzata la porta d’ingresso, sono state divelte barelle e gli operatori si sono dovuti barricate dentro.

Ribadisco che quanto accaduto è stato un episodio gravissimo, perchè, certamente, le fonti di intelligence dello Stato avrebbero dovuto informare i Responsabili di quanto sarebbe potuto accadere e invece è accaduto che coloro che avrebbero avuto il compito istituzionale di prendere i necessari provvedimenti si siano fatti trovare impreparati, mandando allo sbaraglio Poliziotti , Carabinieri e Finanzieri che hanno dovuto affrontare una folla inferocita e che pur essendo stati aggrediti e feriti non  è stato possibile ritirare dal campo  per mancanza delle necessarie sostituzioni.

Le immagini di eri sera a Roma hanno fatto assistere i cittadini  ad una gestione  dell’ordine pubblico messa in campo con un comprensibile preoccupante affanno, perchè il rischio per coloro che avrebbero voluto  manifestare liberamente e pacificamente e per gli operatori di Polizia è stato altissimo e per fortuna  è andata bene.

Situazione tesa e allarmante che, a quanto si apprende dai vari media nazionali e locali, non è diversa anche per quanto riguarda le attività produttive del Paese. II Governo deve  rispondere anche urgentemente alle  richieste delle aziende e delle scuole che denunciano  problemi sul regolare svolgimento delle attività, ma anche ai trasporti in difficoltà e  che scioperano domani. Tutto questo  rischia di vanificare la credibilità, indiscutibilmente acquisita in questi mesi dal Governo e che ora corre il pericolo che venga  menomata anche l’opera di ripresa economica. Le  Regioni, infatti, denunciano il rischio caos in vista del 15 ottobre, quando il Green Pass diventerà obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro e da quanto si apprende mercoledì 13 ottobre il tema potrebbe essere affrontato e auspicabilmente risolto in Conferenza delle Regioni.

Se non si vuole rendere obbligatoria la vaccinazione per motivi sui quali non entro in merito, dopo quanto accaduto penso sia urgente e necessario riorganizzare il sistema di rilascio dei Green Pass dopo l’esecuzione dei tamponi, se possibile allungando ulteriormente i tempi di validità (attualmente 48 ore con test rapido e 72 con molecolare) e dare la possibilità alle imprese di organizzarsi anche autonomamente per l’esecuzione dei test, oltre al supporto delle farmacie oppure, ripeto,  rendere obbligatoria la vaccinazione anti- Covid.

Signor Presidente, siamo tutti certi di un suo urgente, equilibrato e fattivo intervento.

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