Dopo otto anni di governo da parte della conservatrice Erna Solberg, il Partito Laburista ha vinto le ultime elezioni in Norvegia.
Alle elezioni in Norvegia di lunedì per il rinnovo del parlamento, l’opposizione di centrosinistra ha vinto con un’ampia maggioranza; nei prossimi giorni formerà un nuovo governo di coalizione guidato da Jonas Gahr Støre, il leader del Partito Laburista. “Abbiamo lavorato e finalmente possiamo dire: ce l’abbiamo fatta” ha dichiarato Jonas Gahr Støre alla notizia della vittoria.
“Il lavoro del governo conservatore è finito per questa volta”, ha dichiarato l’ex premier Erna Solberg. La vittoria è particolarmente notevole per il Partito Laburista, che non soltanto è il primo partito del nuovo parlamento con 48 seggi; uno in meno della scorsa legislatura. Ora il Partito Laburista avrà anche la possibilità di scegliersi i propri alleati di governo. In totale, i vari partiti di centrosinistra hanno ottenuto più di 100 seggi su 169 complessivi; ma, come annunciato prima del voto, il nuovo esecutivo sarà quasi certamente composto, oltre che dai Laburisti, dal Partito di Centro e dal partito socialdemocratico della Sinistra Socialista. Assieme, i tre partiti hanno una maggioranza assoluta di 89 seggi.
“La Norvegia ha mandato un segnale chiaro: le elezioni mostrano che il popolo norvegese vuole une società più giusta” ha continuato il neo vincitore Jonas Gahr Støre; con la vittoria di Støre, tra le altre cose, sarà la prima volta dal 1959 che in tutti i paesi nordici ovvero Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia, è in carica contemporaneamente un governo di centrosinistra.
Il primo ministro eletto ha affermato che il suo governo si concentrerà sulla riduzione delle emissioni di CO2 in linea con l’accordo di Parigi del 2015; ma rifiuta qualsiasi ultimatum sulla politica energetica. Infatti la Norvegia avrebbe le potenzialità di diventare uno dei principali sostenitori dell’energia verde, generando attraverso il settore idroelettrico quasi il 95% della sua elettricità.
