In questi giorni, e soprattutto nelle ultime ore, si è tornato a parlare di zone gialle, nuovi ricoveri e morti dovuti ancora al coronavirus.
Ma chi sono questi nuovi ricoverati e purtroppo morti? Da un’attenta analisi e da un’attenta indagine vediamo che oltre l’80% sono coloro che si ritengono “no vax” o ancora non vaccinati. Un’altra percentuale è quella di coloro che hanno ricevuto una sola dose di vaccino. In questo caso la percentuale è del 15%.
I dati dell’Istituto superiore di Sanità dicono che tra il 21 giugno e il 4 luglio, sono stati ricoverati in ospedale 941 pazienti: 80 quelli completamente coperti da doppia dose, 89 quelli con una sola, 772 i non vaccinati. I dati non cambiano per la terapia intensiva dove i numeri sono ancora più evidenti. In due settimane sono state ricoverate 94 persone di cui 4 avevano completato la vaccinazione, 10 avevano la prima dose, 80 persone non erano protette.
Si è anche riscontrato che nella fascia 60-69 sono tante le persone che hanno deciso di non vaccinarsi, circa 2 milioni e 300mila rifiutano il vaccino, non comprendendo che in questo momento sono loro i più a rischio. Nella stessa fascia di età troviamo chi pensa che la pandemia sia finita o che non sia necessario vaccinarsi se lo sono quelli intorno. Esiste inoltre chi è no-vax e rifiuta il vaccino per paura e mancanza di fiducia nella scienza. Chi non è protetto dal virus peggiora rapidamente anche con la Delta infatti la polmonite passa da moderata a gravissima in poco tempo.
Ecco perché è importante comprendere che i vaccini sono importanti, soprattutto in un momento come questo, ovvero l’estate, dove la possibilità di ammalarsi è più bassa se paragonato al periodo autunnale e invernale.
Arrivare preparati ma soprattutto vaccinati ad ottobre è fondamentale per evitare nuovi ricoveri e intasamenti nelle terapie intensive.
La stessa cosa sta succedendo in tutti i paesi europei dove sono aumentati i contagi e i ricoveri. La media europea ci dice che non sono vaccinati il 97% dei nuovi casi registrati.