Orvieto: si è conclusa Umbria Jazz Winter #28

La 28a edizione di  Umbria Jazz Winter ha chiuso ieri i battenti  facendo registrare oltre 4.500 paganti nei cinque giorni del festival.  Avrebbe potuto essere l’edizione del ritorno alla normalità, ma, purtroppo, anche questa edizione di uno dei più apprezzati  festival  del panorama jazzistico mondiale ha dovuto fare i conti con alcune cancellazioni, ridimensionamenti e costrizioni imposte dalle regole sul contenimento della pandemia.

Il pubblico distanziato, contingentato e provvisto dei dispositivi di auto protezione dal virus, non ha potuto vivere al meglio la magica atmosfera che solitamente lo caratterizza per il fine anno in quella straordinaria location che è Orvieto. Molto sentita la mancanza della tradizionale street band dei Fink Off che in tutte le edizioni pre pandemia hanno ravvivato le performance artistiche nelle varie location, percorrendo le vie del centro storico coinvolgendo e trascinandosi al seguito una vera e propria fiumara di gente.

Altrettanto attesa e purtroppo annullata sin dall’annuncio del programma anche la performance del coro Gospel per la Messa della Pace che si svolge solitamente il primo dell’anno nella solenne cornice del Duomo. Nonostante le inevitabili difficoltà i risultati sono stati comunque buoni: oltre 4.500 paganti per gli eventi in programma al Teatro Mancinelli, al Museo Emilio Greco, alla Sala Expo di Palazzo del Popolo e al Palazzo dei Sette, con un cartellone che per qualità̀ è stato all’altezza della tradizione della manifestazione, con eventi esclusivi ed artisti di ottimo livello.

Del festival hanno diffusamente parlato e commentato Radio Monte Carlo, radio ufficiale di UJW e gli immancabili social: quasi 500mila le impression su Facebook, con oltre 2.500 reazioni e quasi 7.000 quelle su Instagram, con un incremento notevole dei contatti nella settimana dal 27 dicembre al 2 gennaio.

Orvieto, dopo lo stop forzato dello scorso anno, si e’ confermata  essere un’insostituibile vetrina invernale dell’Umbria, con il suo mix di arte, cultura, spettacolo, turismo e cultura enogastronomica, che rappresenta un tassello imprescindibile dell’identità regionale.

Gli eventi di musica jazz, classica e folk, da anni riempiono di note le strade cittadine e avvolgono migliaia di turisti, italiani e stranieri, nelle varie strutture ricettive. La pandemia da Covid-19, indubbiamente, ha messo a dura prova gli organizzatori dei vari eventi, ma al tempo stesso è proprio dalle difficoltà oggettive di tornare alla normalità che Orvieto è partita con la volontà di costruire nuove modalità di progettazione di eventi e di attività.

Così,  in occasione di Umbria Jazz Winter #28, ha debuttato la bella iniziativa di “O.R.VI.ET.A.N.O. – Occasioni per recuperare visibilità e trasformare le avversità in nuove opportunità”.

Si è trattato di un partenariato pubblico privato, finanziato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2022 – Intervento 16.7.1- composto dal Comune di Orvieto, fa otto aziende agricole del territorio, sei imprese artigiane e turistiche e cinque partners, il cui scopo è valorizzare e promuovere le eccellenze agroalimentari locali di filiera corta. Il risultato è dunque una rete vasta di soggetti eterogenei uniti dalla medesima volontà di promuovere sinergie di promozione territoriale evitando rischi di frammentarietà delle iniziative.

Autore:

Redazione

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