Patrick Zaki: arriva la vergognosa conferma. Ancora il carcere preventivo

Una dei legali di Patrick Zaki ha riferito all’Ansa che il giovane dovrà stare ancora in carcere. Hoda Nasrallah, la legale, non ha potuto precisare per quanti giorni ancora dovrà restarci.

L’annuncio è arrivato prima del previsto, dato che in genere la notifica dell’esito delle udienze viene dato il giorno dopo, questa è stata una delle rare eccezioni a questa regola. Ora si aspetta di apprendere se l’ennesimo prolungamento sarà, come di norma, di 45 giorni o meno, come ha lasciato supporre la legale senza voler formulare ulteriori previsioni sull’esito dell’udienza svoltasi presso il Tribunale allestito nell’Istituto per Assistenti di Polizia, annesso al carcere di Tora, all’estrema periferia sud del Cairo dove Patrick è rinchiuso.

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha dichiarato: “Hanno fatto prima del solito e già questa è una pessima notizia. Pare sempre più chiaro che la magistratura egiziana vuole tenere Patrick in carcere fino al massimo possibile col rischio che vada a processo o che la detenzione si protragga ulteriormente per nuovi, inventati capi d’accusa. Chiedo al Governo italiano di protestare formalmente con l’Egitto“.

Patrick Zaki fu arrestato il 7 febbraio 2020 ma la custodia cautelare in Egitto può durare due anni con possibilità di prolungamenti se emergono nuovi elementi d’accusa. Se si andrà a processo, secondo Amnesty International, il ricercatore e attivista per i diritti umani e civili rischia fino a 25 anni di carcere. Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano curato da un’altra persona ma che hanno configurato fra l’altro la “diffusione di notizie false“, “l’incitamento alla protesta” e “l’istigazione alla violenza e ai crimini terroristici“.

 

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