Mettere fine alla guerra tra Russia e Ucraina entro il 2025. E’ questo l’obiettivo del ‘Piano per la vittoria’ che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky presenterà oggi, 17 ottobre, al Consiglio europeo a Bruxelles, su invito del Presidente Charles Michel.
Ieri Zelensky ha presentato il suo Piano anche in Parlamento a Kiev dopo averne parlato con alcuni partner. Nei giorni scorsi infatti il leader lo ha illustrato durante un mini tour europeo che lo ha portato a Roma, Parigi, Londra e Berlino.
Zelensky sarà anche al quartier generale della NATO, dove si tiene la ministeriale della Difesa, per un incontro con il Segretario Generale Mark Rutte. Alle 18.20 è prevista una conferenza stampa congiunta.
“Il Piano ha molti aspetti: dobbiamo vedere che cosa si può fare e cosa no” – anticipa Rutte, esprimendo la “ferma convinzione che l’Ucraina un giorno sarà un membro della NATO – ma aggiungendo anche che – “non è possibile delineare ora con precisione quando Kiev si unirà all’Alleanza”.
Il Piano di Zelensky è una proposta di pace basata su cinque punti principali e tre annessi classificati. Un “piano che serve per rafforzare il nostro Stato e la nostra posizione. Per essere abbastanza forti per porre fine alla guerra. Se iniziamo a portarlo avanti ora, possiamo riuscire a porre fine alla guerra non più tardi del prossimo anno”, ha dichiarato Zelensky.
Il piano si basa sulle garanzie di sicurezza solide da parte degli alleati e nuove armi per evitare che la Russia lanci pause nei combattimenti per riarmarsi e poi riattaccare. “Il piano può essere attuato. Dipende dai nostri partner, certamente non dalla Russia” – ha affermato.
Kiev chiede quindi un invito ad aderire alla NATO che “invierebbe un forte segnale al leader russo Vladimir Putin”, “la fornitura di più armi più velocemente e senza limiti al loro uso, di dispiegare sul territorio del Paese una deterrenza strategica non nucleare in grado di proteggere l’Ucraina da qualsiasi minaccia dalla Russia, un accordo speciale sull’uso congiunto delle risorse critiche, come il litio, il gas, il titanio e altre materie prime, con i partner dell’UE e USA, e infine prospettive post belliche, fra cui la sostituzione di forze americane in Europa con unità ucraine.
Un paletto resta fermo nell’idea di accordo di pace di Zelensky: è esclusa la possibilità di cedere territori alla Russia perché “la Russia deve perdere la guerra contro l’Ucraina” e “non può esserci uno scambio sul territorio dell’Ucraina o la sua sovranità”. Per il presidente Kiev e i suoi alleati devono “costringere la Russia a partecipare al summit di pace e a mettere fine alla guerra”.
E per far questo Zelensky, come fa da mesi, ha ribadito la richiesta ai Paesi occidentali di “eliminare le restrizioni all’uso di armi a lungo raggio su tutto il territorio dell’Ucraina occupato dalla Russia, sul territorio russo e sulle infrastrutture militari nemiche” e di aiutare “ad equipaggiare le nostre brigate di riserva”.
Inevitabile la reazione del Cremlino che bolla il piano firmato Zelensky come un diktat degli Stati Uniti. “Il piano – ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov – rivela la volontà di Washington che Kiev combatta contro la Russia fino all’ultimo ucraino”.
Secondo le agenzie russe, Peskov ha precisato – di non aver seguito l’intervento di Zelensky al Parlamento ucraino e che la fine del conflitto è possibile solo se l’Ucraina riconoscerà quella che per il portavoce del Cremlino è mancanza di prospettiva.