Polizia, arrestati corriere della droga: in auto 11 chili di cocaina

La Polizia di Stato di Frosinone ha arrestato un 38enne e una 40enne per spaccio di stupefacenti. Nascondevano nella loro auto 11,2 chili di cocaina purissima.

Tutto è iniziato quando gli investigatori hanno appreso dell’arrivo di un carico di stupefacenti dal Nord Italia diretto alle piazze di spaccio del basso Lazio. In particolare, si riesca a ricostruire la targa parziale del veicolo utilizzato per il trasporto. Quindi sono scattati servizi mirati lungo la rete autostradale.

Il veicolo alla fine viene intercettato alle prime ore del mattino sulla corsia di sorpasso dell’autostrada A1, direzione Arezzo. Gli operatori fermano il veicolo nei pressi di una piazzola di sosta e chiedono l’ausilio di pattuglie della Polizia autostradale. L’agitazione mostrata dalla coppia e i tentennamenti mostrati alla richiesta di fornire dettagli circa la loro provenienza lascia subito dedurre agli operatori che si potesse trattare dell’autovettura da intercettare. Sul posto quindi anche l’unità cinofila antidroga.

In un primo momento i cani non riescono a fiutare lo stupefacente. Si scoprirà in seguito che la cocaina era trattata ovvero coperta da uno strato di silicone e di detersivo per coprirne l’odore e dissuadere i cani antidroga.

Gli agenti però notano dei segni sulla carrozzeria che indicano interventi di modifica. Così il veicolo viene scortato lungo il tratto autostradale fino al porto di Civitavecchia. Qui con la Polizia di Frontiera il mezzo viene passato allo scanner. Viene individuata quindi un’anomalia nella carrozzeria. Nell’intercapedine, infatti, alla fine vengono rinvenuti 10 involucri contenenti cocaina, per un peso complessivo di 11,2 chili.

La cocaina era purissima, avrebbe fruttato due milioni di euro

Il conducente dell’auto e il passeggero sono stati pertanto tratti in arresto. Dovranno rispondere dell’ipotesi di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Dalle prime analisi la cocaina è risultata essere purissima, marchiata con la sigla impressa ”T55”, tanto che una volta immessa sul mercato avrebbe fruttato una somma intorno ai due milioni di euro.

Proprio questo particolare caratteristica distintiva della sostanza è oggetto di ulteriori approfondimenti da parte di questa Squadra Mobile tesi ad individuarne la reale provenienza.

(foto di Pixabay)

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it