Ogni anno vengono prodotte ed utilizzate negli ambiti più disparati quasi 10 milioni di tonnellate di polistirolo. Viene usate per il packaging industriale e la produzione di piatti e bicchieri monouso. É sicuramente un prodotto utile e pratico ma il polistirolo ha un lato oscuro: non è biodegradabile e ha la tendenza a distruggersi nell’ambiente, disperdendosi in milioni di piccolissime particelle che finiscono nel terreno o nelle acque.
I ricercatori dell’università di Göttingen hanno investito anni di ricerca nel tentativo di trovare un’alternativa green all’uso di questo materiale. Finalmente sono riusciti a creare un materiale tridimensionale, paragonabile al polistirolo che può essere prodotto da popcorn ridotti in granuli di dimensioni tutte uguali. Questi granuli vengono poi pressati insieme per creare fogli o pannelli di eco-polistirolo.
Il Professor Alireza Kharazipour, che ha guidato il team di ricerca, spiega: “Se si taglia un popcorn e lo si osserva al microscopio, si osserva che questo ha una struttura molecolare simile a quella del polistirolo. La produzione di questa nuovo materiale, basata su una tecnologia sviluppata nell’industria plastica, creazione la produzione di un’ampia gamma di oggetti.” Aggiunge il professore: “Il nuovo materiale a base di popcorn ha proprietà idrorepellenti, il che apre alla possibilità di ulteriori suoi utilizzi nel futuro”.
Il grande vantaggio di questo materiale è che è altamente biodegradabile ed ecosostenibile. Questo packaging derivante dalle piante è un’ottima alternativa al polistirolo, che invece deriva dal petrolio e si decompone nell’ambiente dopo l’uso senza lasciare residui.
Per ora questo materiale è stato utilizzato per la produzione di accessori per la cucina, ma le possibilità di utilizzo sono potenzialmente infinite.