Pride: Milano e Roma si tingono di arcobaleno e di rosso sangue

In migliaia sono scesi in piazza nei due principali Pride italiani. Roma e Milano si sono colorati di arcobaleno. Piazze vie e vicoli si sono trasformati in un’unica bandiera. 

A Milano è intervenuto il Sindaco, Beppe Sala,  che ha dichiarato: “Facciamo partire da Milano la spinta finale al Ddl Zan, il tempo è scaduto. Andiamo in Parlamento e andiamoci a contare”. Il Sindaco della città lombarda, negli anni ha partecipato per quattro volte al Gay Pride da Sindaco e proprio sul palco fa una promessa elettorale: “Se verrò rieletto creerò immediatamente un delegato o delegata del sindaco contro le discriminazioni sessuali. Perché voglio che per specifici problemi o opportunità venga da me e non si perda tempo. Questa è la prima cosa che faremo. Poi ricominceremo il percorso per il riconoscimento dei figli di coppie omosessuali perché non è arrivato dove deve, quindi continueremo il percorso“. 

Purtroppo però proprio a Milano si è registrato e denunciato l’ennesimo atto di violenza e aggressione nei confronti di un ragazzo minorenne. É stato pestato dal branco proprio quando si stava recando al Milano Pride. “Mentre festeggiavamo il Milano Pride all’Arco della Pace, poco distante, al parco Sempione, un giovane ragazzo, minorenne, che si apprestava a partecipare alla manifestazione è stato vigliaccamente aggredito da un gruppo di violenti. Il ragazzo è stato soccorso dalle ambulanze presenti in piazza e trasportato in ospedale” ha dichiarato in una nota Fabio Pellegatta, Presidentessa  del Cig Arcigay Milano.

A Roma, oltre la marea arcobaleno che ha invaso le strade, nella notte anche una “bandiera” d’eccezione: i colori dell’arcobaleno sono comparsi sui Fori Imperiali, sul Colosseo, sulla Scala Santa, sulla Piramide Cestia, sul Palazzo della Civiltà Italiana per dare voce a tutti coloro che chiedono “DDL Zan Subito“.

Al Pride anche Alessandro Zan

Alessandro Zan, dal palco meneghino, è voluto tornare sulla questione Vaticano: “Quando andavo in Chiesa mi sentivo rifiutato. Per questo mi sono allontanato. La legge non sanziona chi ha delle idee in merito all’omosessualità. Se un parroco in una chiesa dice che gli omosessuali sono tutti peccatori, nessuno mai potrà sanzionare questa espressione. Se uno oggi dice gli ebrei devono morire,  scatta la legge Mancino per istigazione all’odio religioso. Ma se afferma i gay devono morire, silenzio“.

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