Primi 5 bambini vaccinati allo Spallanzani di Roma

Allo Spallanzani, a Roma, sono stati vaccinati i primi 5 bambini contro il Covid. L’Assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ha dichiarato: “Sono bambini tra i 6 e 9 anni e sono i primi vaccinati in Italia. La somministrazione è avvenuta alle 15. Sono molto soddisfatto”.

D’Amato spiega: “I nostri operatori si sono trasformati in clown per far vivere questo momento come una festa. Saranno un migliaio i bambini vaccinati oggi. Erano previsti 900 reclutati dai pediatri, ma tanti stanno arrivando di spontanea volontà. Il primo vaccinato è un bimbo di 5 anni e sta bene”.

Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha dichiarato: “Faccio un appello ai genitori a vaccinare, perché è un atto d’amore. Non perdiamo tempo, la Omicron è insidiosa e si diffonde rapidamente. Sono già 40mila le prenotazioni per il vaccino“.

Al centro vaccinale pediatrico Nuovo Regina Margherita si respira un’atmosfera serena. Le vaccinazioni avvengono su appuntamento quindi non sono previste lunghe file. Ad accogliere i piccoli l’animazione e poi ci sono dei gadget: un attestato di coraggio, il braccialetto di avvenuta vaccinazione e una piccola busta con i colori. Al centro vaccinale campeggia anche un cartello con scritto: “Centro vaccinazione pediatrica Anti-Covid e adesso sì che possiamo giocare liberamente”.

Francesco Vaia, Direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, ha affermato: “I bambini non sono giovani adulti, hanno una loro sensibilità e oggi hanno dimostrato di avere grande coraggio anche più degli adulti. Io ho accompagnato i primi 5 al vaccino, mi sono sentito più nonno che medico. Un bambino mi ha regalato un disegno di Babbo Natale e mi ha fatto gli auguri. Una bella emozione”. Vaia ha concluso: “Nessuno ha mai detto che il problema è vaccinare i bambini, ma quando è il tempo per farlo. Se mi dicono che immunizziamo i bambini per proteggere gli adulti è sbagliato, mentre si fa per proteggere soprattutto i giovanissimi fragili. Oggi dobbiamo recuperare i 50-60enni che non sono vaccinati e hanno anche grande mobilità, poi arrivare a fare una dose annuale con un vaccino che sia aggiornato ad Omicron“.

 


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