Processo Lombardo. La difesa, “mai stato alcun patto politico-mafioso”

Celebrato il processo di appello a carico di Raffaele Lombardo. L’ex Governatore siciliano è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio politico-mafioso. L’avvocata della difesa, Maria Licata, nell’udienza a porte chiuse, ripete più volte che “non c’è mai stato alcun patto politico-mafioso“. E si riferisce a quanto, al contrario, dichiara il pentito Dario Caruana. Un uomo “inattendibile” e le cui dichiarazioni risultano “nebulose e generiche” e soprattutto “prive di riscontri”, riferisce Licata.

L’incontro in questione sarebbe avvenuto nel 2003 a Barrafranca

Caruana dichiara di un incontro che si sarebbe tenuto all’inizio del 2003 in una casa in campagna alle porte di Barrafranca, nel Catanese. Sarebbero intervenuti il vecchio boss Ciccio La Rocca, il capomafia di Enna Raffaele Bevilacqua e il colonnello di Cosa Nostra Alfio Mirabile. L’incontro, per l’avvocata Licata, “non è mai avvenuto” e fa riferimento al fatto che non ne esiste alcuna traccia, compreso nessuno aggancio della cella della zona da parte del cellulare di Lombardo. Questo in contrarietà a quanto, invece, continuano a sostenere Caruana, i fratelli Paolo e Giuseppe Mirabile e i nuovi pentiti Francesco Squillaci e Alfredo Palio. A questi nomi si aggiunge quello di Rosario Di Dio, rispetto al quale riporta in udienza Licata: “Dice di avercela a morte con l’imputato perché aveva chiesto una raccomandazione per il figlio e nessuno gli ha mai dato seguito a quella richiesta“.

La difesa, “Il processo non è un mosaico”

Il processo non è un mosaico” commenta l’avvocata Licata. E, andando a ritroso, si riferisce alla requisitoria da cui la condanna del 2 febbraio 2021 della Procura generale di Catania che chiede 7 anni e 4 mesi di carcere. Questo appello dalla richiesta della Corte di Cassazione di annullare nel 2018 la sentenza di procedimento di secondo grado, del 2017, che assolveva l’ex Governatore. Questa sentenza, a sua volta, riforma quelle del 19 febbraio del 2014, con la condanna per Lombardo a 6 anni e 8 mesi applicata al processo di Catania.

Il processo è stato rinviato al prossimo 27 aprile per la conclusione delle arringhe difensive.

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