Pronta la bozza con lo “scostamento” nella manovra di bilancio

Ad annunciarlo è stato il Capogruppo del PD a Palazzo Madama, Andrea Marcucci al termine della conferenza di Capigruppo che si è riunita nel pomeriggio. “Il governo l’ha annunciato e noi l’abbiamo calendarizzato”, ha aggiunto Marcucci precisando che non si conosce l’entità dello scostamento.

E’ di 229 articoli il testo finale della legge di Bilancio, che è stato ‘bollinato’ dalla Ragioneria Generale dello Stato e inviato al Quirinale che dovrà autorizzare la trasmissione del DDL alle Camere. Nell’ultima versione salta la norma che istituiva una nuova fondazione per cybersicurezza e vengono aggiunte altre tre misure, tra cui un fondo ad hoc per i caregiver familiari.

Scende a 3,8 miliardi per il 2021 rispetto ai precedenti 4 miliardi annunciati, per il Fondo “per il sostegno delle attività produttive maggiormente colpite dall’emergenza epidemiologica”. E’ quanto scritto nel testo della Manovra. Scopo del Fondo si legge è quello di  “consentire la tempestiva applicazione delle misure di sostegno alle attività produttive”. Il Fondo “è ripartito con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con i Ministri interessati per il rifinanziamento per l’anno 2021 di misure di sostegno economico finanziario già adottate nel corso dell’anno 2020 per fronteggiare le conseguenze economiche derivanti dall’emergenza epidemiologica”.

Arriva però anche un Fondo per i “caregiver” familiari da 75 milioni in tre anni. La novità compare nel testo bollinato della Legge di bilancio. La norma prevede l’istituzione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Dociali di un “Fondo destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare, con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023″.

Si conferma il finanziamento di 8 miliardi nel 2022 e 7 miliardi nel 2023 per riforma del fisco e assegno unico, che parte però nel 2021 con 3 miliardi. Nelle prime versioni le due misure erano indicate in commi separati (e stanziamenti separati) e per il fisco si prevedevano 2,5 miliardi nel ’22 e 1,5 nel ’23, mentre per i figli erano previsti 5,5 miliardi a regime dal 2022. Ora, in una unica norma, si spiega che degli 8 miliardi complessivi per il fisco “una quota non inferiore a 5″ miliardi e non superiore a 6  miliardi andrà alla misura”. Cambia dunque la forma ma le cifre sostanzialmente non cambiano.

Salta invece il ‘Fondo per la fedeltà fiscale’ ma si prevede, sempre dal 2022, che “le maggiori entrate permanenti derivanti dal miglioramento dell’adempimento spontaneo” vadano ad alimentare direttamente il fondo per la riforma del fisco.

Regole per la raccolta e il monitoraggio dei dati, due conti separati (con amministrazione automa e gestione fuori bilancio) per sussidi a fondo perduto e prestiti, una struttura ad hoc di “coordinamento, raccordo e sostegno” interna alla Ragioneria Generale dello Stato ed entro la fine di giugno ogni anno a partire già dal 2021, una relazione al Parlamento con i “prospetti sull’utilizzo delle risorse e i risultati raggiunti”.

Infine, arriva con la manovra anche la prima cornice normativa per l’attuazione del Recovery Plan italiano. Entro marzo vanno definite dal MEF le “procedure amministrativo-contabili e le modalità di rendicontazione delle spese e con DPCM le modalità di rilevazione dei dati di ogni “singolo progetto con particolare attenzione a tempi e spese. La Ragioneria metterà a disposizione un apposito sistema informatico”.

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