“La Russia è pronta a un cessate il fuoco e all’avvio di negoziati se le truppe ucraine si ritireranno completamente dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson e Kiev si impegnerà a non aderire alla Nato“. A parlare così, come riporta ANSA, il Presidente della Russia Vladimir Putin.
In merito alla proposta russa il leader del Cremlino è stato chiaro nelle condizioni proposte. L’Ucraina, infatti, deve ritirarsi da quattro regioni e rinunciare a entrare nella Nato.
“Oggi facciamo una proposta reale di pace, stiamo parlando non del congelamento del conflitto ma della sua cessazione totale. Noi esortiamo a voltare la tragica pagina della Storia e ripristinare gradualmente le relazioni con l’Ucraina e l’Europa. Se l’Occidente e l’Ucraina rifiuteranno si assumeranno la responsabilità della continuazione dello spargimento di sangue“.
Questo il pensiero di Putin, che secondo l’agenzia Ria Novosti, è determinato a chiedere all’Ucraina “uno status neutrale, non allineato“, e non abbia armi nucleari. Il Presidente russo chiede anche la “smilitarizzazione e denazificazione” dell’Ucraina.
Per il leader russo le repubbliche di Crimea, Sebastopoli, Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia devono essere riconosciute come soggetti della Federazione Russa. “Queste disposizioni basilari e fondamentali dovranno essere registrate sotto forma di accordi internazionali fondamentali. Naturalmente ciò implica anche l’abolizione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia“, ha dichiarato Putin.
Dure le parole del Presidente russo sulla conferenza di pace sull’Ucraina in programma da domani in Svizzera. Per Putin si tratterebbe di “un altro trucco che mira a distogliere l’attenzione di tutti dalle cause della crisi ucraina”. Lo riporta l’agenzia Interfax. “Evidentemente l’Occidente non ha abbandonato l’idea di formare una sorta di coalizione internazionale antirussa e di dare l’impressione di esercitare pressioni sulla Russia“, ha dichiarato ancora Putin.
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