Possiamo definirla la Regina indiscussa della televisione italiana. Lei è Raffaella Carrà e tutti i suoi fan sparsi in tutto il mondo cantano “Tanti Auguri Raffaella, dalla campagna alla città“. Perchè ovviamente oggi non può essere più azzeccata se non la sua famosissima canzone “Tanti Auguri“.
Raffaella Carrà ha conquistato con il suo caschetto biondo la televisione nazionale e internazionale; diventando un modello di emancipazione femminile e facendosi amare da milioni di telespettatori. Cantante, ballerina, conduttrice: Raffaella Carrà ha svolto tutti i ruoli possibili davanti alle telecamere firmando diverse pagine della storia della televisione italiana e non solo.
A soli otto anni si trasferisce nella capitale per seguire Jia Ruskaia, fondatrice dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Precoce nelle arti, debutta prestissimo a soli 8 anni nel film “Tormento del Passato” dove interpreta Graziella e appare nei titoli con il vero nome, Raffaella Pelloni. Consegue il diploma presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, e subito dopo nel 1960 arriva il vero e proprio debutto cinematografico: il film è “La lunga notte del ’43“, di Florestano Vancini. Nella sua carriera saranno tantissimi i grandi registi che la dirigeranno; da Mario Monicelli a Ugo Sciascia e lavorando con i più famosi come ad esempio Frank Sinatra.
Non sarà il cinema la sua più grande passione, ma la televisione. Oltre alla tv un’altra passione fa spazio nella sua vita ovvero il canto. Nel 1971 arriva il suo primo album, quello del debutto. Semplicemente “Raffaella” il titolo dove al suo interno è presente il brano, ancora oggi conosciutissimo, “Ma che musica maestro” e con cui diede scandalo per l’ombelico scoperto mostrato nella sigla d’apertura di “Canzonissima” presentato con Corrado. Il secondo album sempre del 1971 contiene altri grandi successi ancora oggi cantati e ballati: il famosissimo “Tuca tuca“, “Chissà se va” e il brano destinato ai più piccoli “Maga Maghella“.
Raffaella Carrà e il suo adattarsi alle nuove generazioni
Elencare poi tutti i suoi successi discografici sarebbe davvero lunghissimo, come sarebbe lunghissimo l’elenco dei suoi successi televisivi. Ma sicuramente quello che tutti ricorderanno di più sono i suoi programmi “Carramba che sorpresa” e “Carramba che fortuna” quando fu associato alla Lotteria Italia. Forse il suo più grande flop fu nel 2001 quando presentò il Festival di Sanremo. L’edizione numero cinquantuno del più importante concorso canoro italiano fu al centro di non poche polemiche, sia sul piano televisivo sia sul piano della conduzione.
Negli anni si reinventa sempre soprattutto per restare al passo coi tempi. Collaborerà con il DJ di fama internazionale Bob Sinclar per una nuova versione remixata di “A far l’amore comincia tu“, brano che verrà inserito all’interno del film premio Oscar “La Grande Bellezza“. Sarà coach in “The Voice” e realizzerà un suo personale talent show “Forte Forte Forte“, una sorta di scuola di Amici di Maria De Filippi prima edizione ma che non avrà molto successo.
La popolarità di “Carràmba! Che sorpresa” fu talmente grande che la parola “carrambata” è entrata a far parte del dizionario della lingua italiana, stando ad indicare un “incontro inatteso con una o più persone con le quali si erano persi i contatti“. Raffaella Carrà è considerata un’importante icona gay; sia per la sua immagine, per la sua musica ma soprattutto per il grande apporto che ha dato alla causa LGBTQ+.
Negli anni sono tantissimi i suoi messaggi a supporto della comunità omosessuale: “Ogni creatura che rispetti le regole del vivere nella società e che non faccia del male a nessuno ha la libertà e il diritto di decidere le proprie scelte di vita. L’amore non ha sesso, età o condizione.” Al riguardo, Raffaella Carrà ha ricevuto il premio di “icona gay mondiale” al World Pride di Madrid nel 2017.