Calano le domande di RdC, Pd: “La Destra spaventa gli italiani”

Primi effetti della stretta sul Reddito di Cittadinanza e la Sinistra non perde occasione per puntare il dito (che in realtà non ha mai abbassato). Secondo una recente comunicazione da parte dell’Inps, le domande per il RdC, ma anche quelle per la Pensione di Cittadinanza, sono crollate nei primi due mesi del 2023 del 65%.

Nei primi due mesi dello scorso anno, erano giunte all’Istituto 261.378 richieste, contro le 90.287 di questo anno. Un dato che, secondo la Sinistra, sarebbe da attribuire alla politica di “terrore” della Destra che avrebbe attuato in merito a questo argomento.

Il deputato del Partito Democratico e membro della commissione Lavoro della Camera, Emiliano Fossi, ha dichiarato: “L’Inps comunica che sono crollate le domande per il reddito di cittadinanza, la Destra è riuscita nell’intento di spaventare gli italiani. Adesso, però, il Governo deve dirci come affronterà il tema dell’impoverimento del Paese”.

Il Governo quindi – a suo dire – sarebbe riuscito nell’intento di spaventare gli italiani portandoli a non presentare la domanda per il sostegno, ma allo stesso tempo la povertà rimane e addirittura, aumenta.

“Malgrado alcune criticità – sostiene Fossi – il Reddito di cittadinanza si è rivelato estremamente utile per conseguire il miglioramento del welfare, per limitare gli effetti negativi della pandemia permettendo alle famiglie più fragili di sopportare il calo di reddito. Ma l’utilità si è estesa anche a causa del recente shock inflazionistico che ha colpito il Paese permettendo di reggere il potere d’acquisto dei cittadini in un momento così critico. Limitare l’accesso al reddito di cittadinanza può essere utile soltanto se la misura viene migliorata e resa più efficace, ma serve comunque creare lavoro altrimenti ci saranno soltanto molti più poveri. E l’aumento della povertà ha un effetto a catena sull’intera economia”.

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