Reggio Emilia: un omicidio che ha l’aria di una esecuzione. Arrestato titolare

Salvatore Silipo aveva 29 anni, era sposato e padre di due figlie. È stato ucciso a colpi di pistola ieri 23 ottobre. L’omicidio è stato commesso in una ditta di pneumatici a Cadelbosco Sopra in provincia di Reggio Emilia.

L’allarme è scattato verso le 15 di ieri, con l’arrivo sul posto dei soccorsi sanitari, insieme alle forze dell’ordine. Subito è emerso che la vittima sia stata uccisa da uno o più colpi di pistola. La vittima era un dipendente della stessa ditta. Le indagini oggi hanno portato ad una notizia del tutto inaspettata. 

Se da una prima ricostruzione si pensava ad una rapina andata male, gli agenti hanno scopaerto che  l’uomo sarebbe stato fatto inginocchiare e poi ucciso con un colpo diretto al collo. Un’esecuzione in piena regola.

Per la morte di Salvatore Silipo è stato arrestato, nella notte, dai Carabinieri di Reggio Emilia, con l’accusa di omicidio, ricettazione e porto illegale di armi e munizioni, il 70enne e titolare della ditta Dante Sestito.

La pistola con cui è stato ucciso il giovane, una revolver Smith & Wesson calibro 44 Magnum, illegalmente detenuta e risultata rubata, è stata sequestrata insieme a 18 colpi di cui uno esploso. L’arma è stata rubata a Pieve di Cento, nel Bolognese, nel gennaio del 2019.

Il 70enne è stato bloccato e disarmato della pistola rubata dall’intervento di due Carabinieri di una pattuglia della stazione di Castelnovo Sotto, in provincia di Reggio Emilia, che si trovavano in transito nei pressi dell’azienda di pneumatici allertati dalle urla e dalla presenza in strada di un cugino della vittima che si trovava con lui nell’officina.

Ancora non è chiaro il movente dell’omicidio, ma la ditta di Dante Sestito era finito qualche tempo fa in una maxi operazione dove era stata sequestrata cocaina e il materiale per confezionarla. Qualche anno fa la Dante Gomme aveva subito un attacco a colpi d’arma da fuoco.

A quanto ricostruito Salvatore Silipo aveva lavorato come meccanicofino a circa un mese fa nell’azienda condotta da Sestito con i figli Antonio e Francesco. Poi il rapporto di lavoro si era interrotto per motivi che sono al vaglio degli investigatori: nel primo pomeriggio di ieri, però, Silipo era tornato alla ditta per un incontro, forse un chiarimento, al quale hanno partecipato anche parenti di entrambi.

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