Regina Elisabetta, cos’è il piano “London Bridge”

Si attendono notizie sulla Sovrana d’Inghilterra, tutto il mondo guarda in direzione di Londra per sapere come sta andando.

Come non dobbiamo stupirci del fatto che si siano fatte le “prove” del funerale, così dobbiamo sapere che c’è un protocollo pronto a scattare nel caso in cui la sovrana lasci la sua vita terrena: “London Bridge”.

Secondo i documenti classificati dell’operazione, rivelati lo scorso anno da Politico.Ue, tra i passi da seguire vi è anche un black out dei social media pubblici. Il sito di Buckingham Palace sarà sostituito da una pagina nera con una breve dichiarazione in cui si conferma la morte della sovrana e il sito del governo e tutte le pagine social gov.uk avranno un banner nero. Non saranno pubblicati contenuti non urgenti.

Comunicazione in codice: “London Bridge is down”

I primi ad essere informati dell’infausta notizia saranno il premier e i principali Ministri del governo, per mezzo di una parola d’ordine già concertata, che nel caso in questione è “London Bridge is down“ovvero “Il London Bridge è crollato“.

La bara della sovrana sarà portata in processione da Buckingham Palace al Palazzo di Westminster dove sarà esposta al pubblico per 23 ore al giorno per tre giorni. I funerali di stato si terranno dieci giorni dopo la morte. Ma la giornata non sarà festiva.

Già predisposta anche l’operazione ‘Spring Tide’ che regolerà le modalità dell’ascesa al trono di Carlo, che prima dei funerali sarà impegnato in un tour del Paese. Il discorso alla nazione del nuovo Re sarà trasmesso alle sei del pomeriggio, dopo una udienza con la prima ministra Liz Truss, che solo due giorni fa ha incontrato Elisabetta per essere designata nuova premier.

Downing Street, emerge in uno dei documenti, si preoccupa della possibile ondata di rabbia del pubblico se non riuscirà a sistemare la bandiera a mezz’asta entro dieci minuti dall’attivazione del piano e viene anche proposto di affidare il compito a un appaltatore esterno.

Il giorno della morte sarà chiamato, nelle comunicazioni interne agli apparati dello stato ‘D-Day’ e, a seguire, i giorni successivi fino al funerale, D+1, D+2 e via enumerando. Le mail ufficiali inviate lungo la catena gerarchica della burocrazia avranno testi predeterminati, come “siamo appena stati informati della morte di Sua Maestà” e “è richiesta discrezione”.


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Redazione

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