Rt sopra 1′ in molte Regioni. Umbria e Bolzano a rischio alto

Dal monitoraggio Iss-Ministero Salute emerge che l’Rt nazionale sale a 0,95  dallo 0,84 della scorsa settimana. Inoltre sette Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. In aumento rispetto alla settimana precedente. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno.

L’Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano hanno un livello di rischio alto. Sono dieci le Regioni/PPAA con una classificazione di rischio moderato; di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane. Nove con rischio basso.

Diminuisce  il numero di Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti sopra la soglia critica, da 7 a 5.  Nelle terapie intensive il valore nazionale è sotto la soglia critica del 30%, a quota 24%. Anche nelle aree mediche è in diminuzione, passando da 20.317 (02/02/20201) a 19.512 (09/02/2021).

In base alla bozza Iss-Ministero Salute, nella settimana di monitoraggio Covid in Italia,  solo Sardegna e Valle d’Aosta, hanno un’incidenza settimanale sotto i 50 casi per 100.000 abitanti. La soglia oltre la quale il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità.

L’incidenza nelle Regioni

L’incidenza supera invece la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti in tre casi: PA Bolzano in cui è 770,12 per 100.000 abitanti; PA Trento in cui è 254,85 per 100.000 abitanti; l’Umbria in cui è 283,28 per 100.000 abitanti. L’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni rimane sostanzialmente stazionaria: 269,79 per 100.000 abitanti contro 273,01 precedente.

Inoltre, circa un caso su cinque in Italia risulta positivo alla variante inglese, secondo l’indagine condotta dalle Regioni che hanno inviato al ministero e all’Istituto superiore di sanità i risultati dei test realizzati dal 3 e il 4 febbraio.

Si legge nel documento: “Si confermano per la seconda settimana segnali di contro-tendenza nell’evoluzione epidemiologica. Con progressivo rallentamento nella diminuzione dei nuovi casi fino ad una stabilizzazione. Potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente mantenute misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. In questa fase delicata dell’epidemia si conferma la circolazione diffusa di varianti virali a più elevata trasmissibilità nel nostro Paese”.

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