Rudy Guede esce dal carcere. Aveva ucciso Meredith Kercher

Il caso Meredith è uno dei casi più studiati degli ultimi anni. Oggi, ritorna a far parlare a causa di un fatto che ha lasciato interdette molte persone. Il primo novembre del 2007, nella città di Perugia, la studentessa inglese Meredith Kercher, fu uccisa con un taglio alla gola e ritrovata nella propria camera da letto. La ragazza si trovava in Italia per il progetto Erasmus e condivideva la casa con altri studenti.

Dopo un lungo e complicato iter giudiziario, il processo si concluse con la condanna di Rudy Guede, cittadino ivoriano, ritenuto l’unico responsabile dell’omicidio. Unico condannato dopo i presunti colpevoli Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Dopo essere stati arrestati, la coppia ha fatto il nome dell’ivoriano, presente nella casa la sera dell’omicidio. Rudy avrebbe abusato sessualmente di Meredith prima di ucciderla.

L’uomo è stato condannato a 16 anni di carcere, quasi tutti scontati nel carcere di Viterbo e qui inizia per lui un recupero sociale. Si laurea in sociologia ed ha accettato la pena, anche se ha sempre sostenuto di essere innocente. Il suo primo permesso lo ha ricevuto lo scorso gennaio per buona condotta, mentre ieri è uscito dal carcere per essere poi affidato ai servizi sociali. Attualmente è volontario della Caritas e, a detta di Claudio Mariani del centro studi Criminologici di Viterbo, Rudy durante i mesi di lockdown ha dato un valido aiuto a sostegno dei più fragili. “E’ una risorsa della nostra comunità”.

Rudy Guede risorsa per la comunità. Un uomo, ritenuto colpevole di un terribile omicidio. Un uomo che ha violentato e ucciso una giovane studentessa. Ha fatto il suo percorso in carcere e negli anni che è si assentato “dal mondo”, avrà avuto sicuramente il tempo necessario per pentirsi. Ma per un uomo che continua a dichiararsi innocente ma che è stato condannato per un omicidio, a fatica si pensa a lui come una risorsa della comunità. Dove sta l’errore, nella giustizia che ha trovato un colpevole e magari non lo è, o nel ritenere un assassino una risorsa? Se così fosse, difficile dire che andrà tutto bene. Si sbaglia e si può avere la possibilità di recuperare, ma non chiamiamola risorsa.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it