Salmo: il concerto gratuito a Olbia tra assembramenti e colleghi indignati

Il concerto di Salmo a Olbia è il via libera alla polemica; da Fedez ad Alessandra Amoroso per passare dal Comune che dice di non aver autorizzato lo spettacolo.

L’unico settore dimenticato in Italia è quello dello spettacolo. Ci hanno detto di fare i live con poche persone, distanziate e sedute, ma noi non ci vogliamo stare seduti, noi vogliamo alzarci, saltare e fare sentire la nostra cazzo di voce: la musica, la cultura e l’arte sono importanti tanto quanto lo sport” ha dichiarato il rapper sul palco leggendo questa sua lettera scritta allo Stato. Per Salmo è importante vaccinarsi ma non sono importanti le norme di sicurezza alla salute come ad esempio il distanziamento sociale e l’utilizzo della mascherina.

A fine luglio, Salmo aveva dichiarato sulle sue pagine social: “organizzeremo un concerto gratuito. Non so quando potremo fare il live e se ce lo permetteranno, ma noi lo faremo ugualmente. Sono disposto a farmi arrestare pur di suonare dal vivo“. Così è stato; venerdì 13 agosto alle ore 22 Salmo è salito sul palco al Molo Brin di Olbia, sotto la ruota panoramica; in barba a autorizzazioni e misure di sicurezza oltre che alle normative anti-Covid. 

Il concerto ha visto la partecipazione di oltre 5mila persone, di cui tantissimi giovani, tra cui molti di questi senza mascherina; ma soprattutto senza il distanziamento sociale. Infatti è proprio la mancanza di distanziamento e il grande assembramento che ha portato la Procura di Tempio Pausania ad aprire un’inchiesta sul concerto. Al momento i magistrati procedono contro ignoti. Salmo aveva organizzato il concerto per lanciare una raccolta fondi; sarebbe stata a favore delle popolazioni colpite dagli incendi che tre settimane fa hanno distrutto alcune zone della Sardegna centrale. Ma che poi non è andata a buon fine.

Ed è la raccolta fondi che ha dato il via alla battaglia social tra Salmo e Fedez: “sfruttare la nostra condizione di privilegio, aggirare le regole per soddisfare capricci personali. Questo non aiuta nessuno” questo il post su Instagram  di Federico a commento del concerto gratuito continuando: “Se hai fatto già beneficenza di tasca tua, che senso ha fare un concerto e mettere a rischio persone, un intero settore e una regione in difficoltà? Cosa volevi dimostrare?“.

Caro Salmo, ho cercato in due occasioni di coinvolgerti in progetti benefici. La prima a sostegno della categoria dei lavoratori dello spettacolo. Scena Unita ha aiutato migliaia di lavoratori tra cui, in Sardegna, il festival di Abbabula a Sassari che per il concerto di Ariete ha lasciato fuori 1200 persone nel rispetto delle regole e per permettere alla Sardegna di ripartire in sicurezza. E al progetto di Scena Unita hanno aderito tutti gli artisti di Machete tranne te. Qualche settimana fa mi hai scritto per avere un parere su cosa fare per aiutare la Sardegna, ti ho risposto immediatamente mettendomi a disposizione e ho cercato di coinvolgerti in un progetto comune ma sto ancora aspettando una tua risposta“, ha concluso Fedez.

E la risposta di Salmo non è tardata ad arrivare: “Potevo andare a farmi la vacanza come Fedez invece sono sceso per strada e ho detto la mia. Se avessi voluto seguire le regole non avrei fatto l’artista!“. Un altro messaggio poi arriva da Alessandra Amoroso che sempre tramite i social scrive: “Se la tua serata aveva l’intento di una raccolta fondi (giustamente per la tua regione) e per dare voce al nostro settore, ci tengo a dirti che qualcosa è andato davvero storto. Nel rispetto di tante persone credo sia opportuna una tua spiegazione. Grazie Salmo“.

Anche in questo caso la risposta giunge immediata: “venerdì non c’è stata nessuna raccolta fondi, ho messo i soldi di tasca mia per aiutare la Sardegna. Ad agosto il centro di Olbia è sempre affollato; esattamente come le spiagge. Gli assembramenti per la finale degli Europei andavano bene, il mio concerto gratuito no. Ora avete una persona con cui prendervela. Non definitevi artisti se poi non avete le palle di infrangere le regole” ha  replicato Salmo.

Ora spetta alla Procura dare una risposta di cosa sia andato storto e di come sia stato possibile organizzare, montare un palco e permettere che oltre 5mila persone partecipassero all’evento senza nessun problema.

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