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Sanremo 2023: la serata più attesa non è andata come doveva

Possiamo definirla la serata più attesa del Festival di Sanremo quella delle cover. Il momento per la musica sanremese di omaggiare la “Musica“. Ma stando a quello che si è visto più che un omaggio in molti casi è stato un disastro. E lo è stato dal suo inizio.

Ariete in compagnia di Sangiovanni disintegrano un pilastro della nostra musica in un battito di ciglia. La loro versione di “Centro di gravità permanente” del Maestro Franco Battiato è un insulto. Nemmeno le parole dette dalla giovane concorrente possono rimediare al danno fatto. Se dovessimo dare un voto all’esibizione sarebbe davvero molto scarso. Il giovane Will non è riuscito a contenere la grande aurea di Michele Zarrillo che ha sicuramente rubato la scena al ragazzo, non volendo, e per questo non è riuscito a brillare come avrebbe potuto. Il voto sarebbe alto per Zarrillo, ma insufficiente per il ragazzo in gara.

La prima vera esibizione arriva con Elodie e BigMama. La versione di Lenny Kravitz di “American woman” è un brivido costante. Elodie ancora una volta fa vedere come si tiene il palco e soprattutto come attirare l’attenzione immediatamente. Il suo ingresso, in cima alla famosa scalinata, lascia tutti a bocca aperta. Per loro e per lei oltre il voto la lode.

Del parere opposto invece la versione de “La notte vola” di Olly accompagnato da Lorella Cuccarini. Il giovane decide di riarrangiare il pezzo in una versione che non fa quello per cui è nato: far ballare. Anche se ci pensa Lorella Cuccarini a ripresentare il famoso balletto, rivisto dalla nuova stella della danza Elena D’Amario, ma ottenendo anche in questo caso scarsi risultati. Dieci per Elena D’Amario, ma sotto la sufficienza tutto il resto.

Il momento Ultimo in compagnia di Eros Ramazzotti è qualcosa di indecifrabile. I brani del grande Eros non sono assolutamente fatti per Ultimo che non riesce a tenere il palco come invece fa il suo compagno di serata. Anche il momento in cui Eros Ramazzotti urla “sai che non ricordo le parole“, avendo una serie di gobbi sparsi per tutto l’Ariston, è più interessante di tutta l’esibizione del cantante romano. Quando si decide di avere al proprio fianco un grande della nostra musica lo studio è davvero importante. Quindi oltre la sufficienza per Ramazzotti ma alquanto deludente Ultimo.

Arriverà la fine, ma non sarà la fine” cantano insieme Lazza con Emma accompagnati dal primo violino della Scala di Milano Laura Marzadori. La canzone di Lesli, nella versione di Tiziano Ferro, è un momento unico della serata. La coppia funziona, si vede e si sente la chimica che li unisce sul palco rendendo il tutto un omaggio veramente riuscito. Il voto è molto buono.

Tananai fa lo stesso errore del collega Will. Sbaglia la sua accoppiata. Se sai che andando a Sanremo il tuo punto debole e cantare mediocremente non invitare sul palco con te una leggenda del nostro panorama musicale come Biagio Antonacci. Come ci dice lui nel testo che ha modificato di Simone Cristicchi “Ti ricordi solo l’anno scorso? Su ‘sto palco è andato tutto storto. Ma ho droppato tre hit fatto tre feat e piaccio alle mamme: posto” possiamo garantire al giovane Tananai che dall’anno scorso a oggi non è cambiato nulla. Non sapevi cantare un anno fa e non sai cantare nemmeno quest’anno! Fortunatamente Don Joe e Biagio Antonacci erano li per limitare i danni. per Biagio voto oltre la luna per Tananai nessun voto, ma la bocciatura.

Doppio velo pietoso per questo Sanremo, anche al quanto vergognoso, i duetti di Shari con Salmo e Gianluca Grignani con Arisa. Nella prima coppia lo sbaglio è proprio la coppia. Shari non sa cantare, Salmo non sa cantare e insieme indovinate un po’? Non sanno cantare. Zucchero dovrebbe davvero pensare alla possibilità di farli causa per danno d’immagine. Per quanto riguarda Grignani e Arisa, le cose cambiano. Lei ci ha provato e riprovato a cercare di contenere Gianluca Grignani, ma senza risultati. Anzi uno c’è stato: quello di finire nel baratro insieme a lui. “Destinazione Paradiso” piaccia o no è ormani un brano che entrato nella storia della musica italiana. Ma nessuno poteva distruggere questa canzone se non il suo creatore. Anche questa è un’arte se si vuole. 

Leo Gassmann si affida a Edoardo Bennato e il Quartetto Flegreo per la sua esibizione e anche in questo caso, come nei precedenti Will e Tananai, avere un nome enorme affianco non sempre è positivo. A differenza dei due colleghi Leo Gassman ha dalla sua parte l’umiltà e quella leggera timidezza che gli permette di essere qualcosa in più. Alla fine porta a casa il pezzo decentemente, ma non da sufficienza. Diciamo che comunque c’è un grosso margine di miglioramento. 

Gli Articolo 31 si fanno accompagnare da Fedez e l’unica cosa che è rimasta di questa esibizione è la polemica nata da quest’ultimo in merito al fatto che durante le prove della quarta serata del Festival di Sanremo, Anna Oxa abbia superato la fila senza avere il rispetto di coloro che erano li da più di due ore. Per quanto riguarda il medley? Hanno cantato?

Quello invece che è successo dopo è un qualcosa di divino, unico e magico. Giorgia insieme a Elisa hanno stregato e incantato l’Ariston e tutto il pubblico a casa. “Luce” e “Di Sole e di Azzurro” cantate insieme è commovente da far venire la voglia di dire “ancora“. Per loro nessun voto ma solo le chiavi dell’Olimpo.

Il duo Colapesce e Dimartino scelgono di reinterpretare un pilastro della musica italiana, “Azzurro” e decidono di eseguirlo con l’aiuto di Carla Bruni. Nel suo complesso non è andata male. Come dire l’hanno portato a casa senza infamia e senza lode. Diversamente da coloro che li hanno preceduti. Infatti i Cugini di Campagna stupiscono l’Ariston e non solo. La scelta di portare sul palco l’ormai dimenticato Paolo Vallesi è una scelta vincente. Nota di merito ai Cugini di Campagna quella di conoscere il brano del loro ospite “La forza della vita” senza dover stare ogni tre per due a ricercare il gobbo per i suggerimenti.

Altro momento di pura magia quello di Marco Mengoni insieme al Kingdom Choir. La sua/loro versione di “Let it be” è qualcosa di favoloso. Unico. Ma non della stessa forza di Giorgia e Elisa. Ma comunque Marco Mengoni è sempre una garanzia.

Le successive quattro coppie rendono la serata una noia mortale. Il classico momento in cui si pensa “ora cambio canale“. Gianmaria insieme a Manuel Agnelli inascoltabili; Mr. Rain con Fasma distruggono un classico di Cesare Cremonini; Madame con Izi invece distruggono Fabrizio De Andrè; Coma_Cose con Baustelle potrebbero sembrare i nuovi Ricchi e Poveri insieme ma senza la loro grinta.

Rosa Chemical insieme a Rose Villain riportano sul palco un brano che fece scandalo, quasi quanto quello che cerca di fare lo stesso Rosa Chemical. “America” di Gianna Nannini fu un manifesto importante per l’emancipazione femminile. E nella loro interpretazione è mancato proprio quel qualcosa che serviva per rendere unico il pezzo: la voglia di lottare.

Modà con Le Vibrazioni, Levante con Renzo Rubino, Anna Oxa con Iljard Shaba, Sethu con Bnkr44 da dimenticare. LDA con Alex Britti fa lo stesso errore dei giovani colleghi. Con l’aggravante di sentirsi qualcosa in più. E l’esibizione si è vista, anzi no. Anche Alex Britti in alcuni momenti è apparso un po “irritato“. LDA torna a studiare è un consiglio.

Un plauso a Mara Sattei con Noemi che riportano sul palco di Sanremo “L’amour toujours” di Gigi D’Agostino ricordando il momento critico che il famoso DJ sta passando. Ma è l’unico lato positivo che si trova nell’esibizione. Noemi riesce nel suo intento, riesce a dare qualcosa. Mara Sattei anche lei ha ancora tanto da imparare. Arriva il momento tanto atteso da parte di tutta la generazione x: il medley di Paola e Chiara. Le sorelle Iezzi, tornate insieme proprio per Sanremo 2023, proiettano il pubblico al passato: un vero e proprio salto nel tempo che ha dato una scarica d’energia ai telespettatori e ai presenti all’Ariston di Sanremo. Otto brani mixati tra loro hanno fatto ballare tutti anche se ormai l’orario è tardo. 

Chiudono la serata Colla Zio con Ditonellapiaga e il brano di Daniele Silvestri “Salirò“. Diciamo che durante questa quarta serata abbiamo visto di peggio. La sufficienza la portano a casa. 

La classifica finale della serata cover premia Marco Mengoni e relega Giorgia ed Elisa al quarto posto immeritatamente. Come immeritato il secondo posto di Ultimo. Ma questo è il gioco del televoto. 

Il momento più toccante della serata è assegnato a Chiara Francini e il suo monologo: il tema delle donne che per scelta o per impossibilità non hanno avuto un figlio.

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