Saponette artigianali alla birra, una novità made in Bruxelles

Alcune delle birre belghe più famose al mondo, adesso compongono il 40% delle saponette create da Amy Lam: La Beer Epoque. L’artigiana, in pieno lockdown, ha deciso di unire in un inedito connubio birra e saponi, due grandi tradizioni artigianali del Belgio.

I benefici delle saponette alla birra

La miscela di luppolo, lievito, sali minerali e aminoacidi contenuta nella birra conferisce a questi saponi proprietà idratanti, nutrienti, esfolianti e purificanti, ideali per la cura della pelle e dei capelli. In particolare, gli estratti naturali del luppolo hanno speciali effetti antimicrobici, astringenti, tonici e lenitivi, oltre a un gradevole profumo che rimanda alle note dolci di malto e caramello. Il tutto accompagnato da una schiuma vellutata, che non si attacca e si risciacqua facilmente, grazie ad ingredienti di origine esclusivamente naturale, senza additivi chimici che irritano la pelle.

Amy Lam ha sviluppato tre linee di prodotto, alle quali se ne aggiungerà presto una quarta, attualmente in fase di sperimentazione.

Si parte da saponi idratanti a base di birra chiara, burro di karitè, oliva e olio di cocco. Perfetto per la pelle che necessita di cure delicate. Disponibili anche in versione esfoliante. Si caratterizzano per l’assenza di aromi, fragranze e coloranti, per la massima naturalezza.

Segue la saponetta pensata per chi è sempre in movimento, disponibile sia in versione giorno che quella notte. Quella pensata per il mattino è profumata con patchouli e citronella. Invece quella per la notte con oli essenziali di legno di cedro, scorza d’arancia e lavanda. Entrambe le varianti sono a base di birra scura e contengono burro di cacao, avocado e olio d’oliva, estratti di caffè e carbone.

Infine, hanno pensato anche per gli amanti dei sapori fruttati con aromi naturali di agrumi, mele e ciliegie. Questi prodotti sono ideali per le pelli secche, grazie all’aggiunta di burro di mango, olio d’oliva e cocco.

I saponi di La Beer Epoque sono un esempio della tenacia di tanti piccoli imprenditori che hanno deciso di investire a Bruxelles, sfidando la congiuntura economica sfavorevole” ha commentato Ursula Jone Gandini, Direttore Italia Ufficio del Turismo di Bruxelles.

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