Scontro all’Argentario: forse colpa del pilota automatico

I reati contestati al motor yacht che ha tranciato la poppa di una barca a vela sono naufragio, omicidio colposo e lesioni, rispetto ai quali si stanno orientando le indagini sullo scontro tra imbarcazioni all’Argentario, nel canale tra Monte Argentario (Grosseto) e l’Isola del Giglio  costato la vita un uomo, mentre sono ancora in corso le ricerche di una donna dispersa.

Secondo le ipotesi lo yacht con a bordo 4 danesi, forse stava navigando con il pilota automatico inserito e sarebbe finito a forte velocità contro la barca a vela sulla quale c’erano sei persone originarie di Roma.

Secondo quanto appreso, i danesi erano stati a a Giannutri e dovevano tornare all’Elba, mentre la barca a vela era diretta a Riva di Traiano, nel Lazio. Lo yacht, che procedeva a forte velocità, sarebbe praticamente passato sopra la barca a vela, colpendo l’uomo che era nel pozzetto di guida, travolgendolo.

Entrambi i relitti sono stata ora portati a Porto Ercole a disposizione del magistrato. I danesi sarebbero sotto interrogatorio al Circomare di Porto Santo Stefano.

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