Un importante disegno preparatorio di Raffaello ritrova la luce in questi giorni, uno studio per la famosa battaglia di Ponte Milvio, dipinta nelle stanze vaticane. Dorotheum lo batterà all’asta il 25 ottobre e si prevede il superamento della somma del milione di euro.
L’opera, raffigura un cavallo e un cavaliere, è uno dei pochi disegni conosciuti del tardo Raffaello, la tecnica utilizzata è quella della “sanguigna”, ovvero un ocra rossa usata per creare pastelli da disegno, molto popolare nel Rinascimento e Barocco, con un colore simile al sangue dovuto all’ematite, minerale ferroso di cui questa matita è formata. Le “Stanze di Raffaello”, sono considerate tra le realizzazioni più significative della storia dell’arte, e sono gli ambienti papali che ogni pontefice ha vissuto dall’umanesimo e rinascimento ad oggi, respirando e osservando quegli affreschi, tra i quali notissima è la parte raffigurante il “Miracolo di Bolsena”.
“I dettagli compositivi e stilistici confermano che si tratta di uno studio preparatorio di Raffaello per il celebre affresco”, afferma Mark MacDonnell, specialista del settore Old Masters presso Dorotheum: “Ha un’energia, una verve, un movimento e una qualità che rendono questo foglio un rarità eccezionale”.
La battaglia di Ponte Milvio, cui questo studio si ispira, è lo scontro tra Costantino e il suo rivale Massenzio, dalla quale vittoria (del primo) determinerà la vittoria del cristianesimo sul paganesimo, cambiando per sempre la storia dell’umanità. L’affresco raffigurante questo evento unico, ha nei suoi particolari proprio il cavaliere a cavallo che nello studio appena scoperto si può apprezzare, una scena accesa, una lotta, tra l’intreccio dei corpi e l’azione. Un lavoro complicato che necessariamente richiedeva uno o più studi preparatori. Altri due studi sopravvissuti infatti, si trovano al Louvre e all’Ashmolean Museum di Oxford.
Proveniente da collezioni private, dove per secoli è stata attribuita a Rubens, quest’opera unica nella sua bellezza ha vissuto un “upgrade” attraverso l’analisi comparativa della tecnica e della composizione, questo studio del cavallo e del cavaliere è stato riconosciuto come opera di Raffaello.
Raffaello morì prima di vedere il completamento dell’affresco, ma il suo allievo Giulio Romano si occupò del dipinto finale. Ciònonostante, lo studio preparatorio dimostra come il grande maestro di Urbino fosse coinvolto da vicino nella progettazione e commissione vaticana.
La curiosità della scoperta, che impreziosisce ancor di più l’opera, è la notizia che la stessa da ai posteri su uno spaccato di vita quotidiana di una bottega rinascimentale. Dietro al disegno di Raffaello infatti, sono ancora presenti disegni di altri allievi della bottega del maestro, tra i quali Polidoro da Caravaggio, eseguiti successivamente.
foto casa d’aste Dorotheum