Scuola e razzismo, quando la violenza arriva da chi dovrebbe tutelare

La frase è a dir poco agghiacciante “bisogna isolare quello scimpanzé, non dovete parlare con lui“; una frase che non è stata pronunciata da bambini e non è stata pronunciata da adolescenti. La frase sarebbe stata pronunciata da colei che dovrebbe tutelare e proteggere: l’insegnante.

Siamo a Spoleto, ad ottobre ,in una delle scuole medie della cittadina. Quel giorno il bambino di 13 anni, destinatario della ignobile frase, era assente e così la professoressa ha parlato ai ragazzi rivolgendosi all’assente come uno “scimpanzé“. Ovviamente, da quello che racconta il padre del ragazzo, assicurandosi anche il silenzio della classe intera.

Ma così  non è stato; i compagni di classe hanno avvisato immediatamente il ragazzo sia via messaggio che con i vocali. “Gli hanno mandato un messaggio vocale, nel quale gli spiegavano cosa era successo in sua assenza” racconta il padre, continuando: “l’episodio è accaduto nell’ottobre scorso, prima che iniziasse la didattica a distanza. Non era il primo caso in cui mio figlio era stato coinvolto da parte degli insegnanti,   non feci nulla neanche quando la professoressa continuava a chiamare mio figlio con un nome italiano e non con il suo chiaramente di origine araba. In un’occasione mio figlio si era permesso di chiedere alla professoressa di essere chiamato con il suo vero nome, ma l’insegnante gli disse che lei lo chiamava come voleva e se non gli stava bene poteva tornarsene al suo Paese e quindi ora ho deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri“.

Dal fatto dello “scimpanzé” all’immediata denuncia

La denuncia presentata dal padre del 13enne è stata fatta a ottobre quando è successo il tutto, ma la storia è uscita solo ora in quanto il padre ha “aspettato tutto l’anno scolastico che succedesse qualcosa; a fronte del fatto che un ragazzino non andava più a scuola. Ho aspettato che l’istituto prendesse provvedimenti nei confronti di una professoressa e insegnante di sostegno in merito alla frase “isolate lo scimpanzé”. Ma non è successo niente“. Lo sfogo del genitore continua: “da allora è stato un disastro, mio figlio non voleva più andare a scuola e solo con l’aiuto di uno psicologo è riuscito a riprendere con le lezioni. Anche se lo specialista mi ha detto che era stato fatto un grosso danno: non si sentiva più a suo agio in classe. Poi è arrivata la dad“.

La rabbia dell’uomo è tanta soprattutto perché “si è trattato di un comportamento ignobile, non mi era mai accaduto niente di simile in più di trent’anni in Italia. Mi aspettavo almeno un tentativo di riconciliazione, che l’insegnante si scusasse, ma niente. Non è tollerabile, soprattutto per chi crede nell’etica e nella giustizia. A questo punto sono stato costretto prima a denunciare, poi a raccontare a tutti“.

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