L’idea della prima sveglia e della prima campanella non ha fermato i tanti studenti che si sono assiepati davanti al Ministero dell’Istruzione questa notte per protestare. La manifestazione è stata promossa dall’Unione degli Studenti. I ragazzi hanno disposto delle macerie sulle scale antistanti il palazzo governativo per simboleggiare “lo stato della scuola pubblica“, come si legge in una nota. In questo modo hanno lanciato una grande mobilitazione con data 19 novembre.
Cosa chiedono gli studenti, oggi? Sicurezza. Avallate le questioni dei banchi a rotelle e della DAD, con tutto il manipolo di esperti, pareri, sì e no, oggi gli studenti italiani esigono una scuola sicura. “Ci hanno lasciato una scuola in macerie – si legge nel documento che raccoglie le ragioni della protesta –, distrutta dai processi di aziendalizzazione e sottofinanziata, ora la ricostruiamo noi“.
E come si costruisce questanuova scuola? Con investimenti nella scuola pubblica mirati al risanamento di: trasporto pubblico, edilizia, diritto allo studio. Questi ultimi solo alcuni dei temi che la protesta porterà avanti.
Un nuovo modella di scuola inclusiva per trasformare la società
Il Ministero dell’Istruzione, da parte sua, assicura di aver investito milioni di euro proprio in questi settori e in quelle questioni verso cui gli studenti puntano il dito. Ma non basta, evidentemente. “I rappresentanti degli studenti conoscono bene i problemi delle scuole da anni” dichiara Luca Redolfi, Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione.
Non basta perché lo sguardo si è allargato, le piccole questioni sono superate e gli studenti per questo nuovo anno chiedono di più. “È necessaria una riforma totale dell’istruzione – dicono gli studenti -, che sappia rinnovare la didattica e immaginare un nuovo modello di scuola inclusiva che sappia trasformare la società“.