Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro di beni, costituto da compendi aziendali, beni immobili e rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro, nei confronti dell’imprenditore romano Sipone Paolo.
La figura criminale emerge dalle attività di indagine a conclusione della quale erano stati eseguiti provvedimenti:restrittivi personali a carico di 20 soggetti, tra i quali Sipone Paolo, tra gli ideatori e capo promotore di un complesso e remunerativo sistema criminale, connesso all’illecita commercializzazione di prodotti per la raccolta di scommesse on-line, attraverso importanti bookmakers esteri con sede in Austria e Malta, che, in rapporto sinallagmatico con la criminalità organizzata italiana, ossia con la ‘ndrangheta, per il territorio calabrese – ma anche con “cosa nostra”, con la “sacra corona unita” e con la “camorra” per le rispettive aree geografiche di interesse – da un lato consentivano a quest’ultima di infiltrarsi nella propria rete commerciale e di riciclare gli imponenti proventi illeciti, dall’altro traevano essi stessi significativo supporto per l’ampliamento della propria rete commerciale e per la distribuzione capillare del proprio marchio sul territorio; cautelari reali, aventi ad oggetto 23 società estere, 15 imprese operanti sul territorio nazionale, 33 siti web nazionali e internazionali, numerosi immobili, automezzi e conti correnti italiani ed esteri, nonché innumerevoli quote societarie e disponibilità finanziarie riconducibili agli indagati.
In tale contesto, valorizzando le funzioni proprie della Guardia di Finanza nella prevenzione e contrasto ad ogni forma di infiltrazione della criminalità nel tessuto economico del Paese, l’attività investigativa effettuata ha consentito di accertare la sussistenza di una significativa sproporzione tra il profilo reddituale e quello patrimoniale del proposto e del relativo nucleo familiare.
Alla luce di questo, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto nei confronti di Sipone Poalo, la misura cautelare del sequestro avente ad oggetto il relativo patrimonio illecitamente accumulato, costituito da 5 società di capitali di cui 1 di diritto austriaco, 7 fabbricati siti in Roma, nonché ulteriori disponibilità finanziarie, per un valore complessivo pari ad oltre 1,6 milioni di euro.