Sinisa Mihajlovic parla in conferenza stampa dopo le dimissioni dall’ospedale

A fine marzo la notizia che a Sinisa Mihajlovic era tornata la malattia, ora, la bella notizia che giovedì è tornato in campo ad allenare la sua squadra dopo le dimissioni dall’Ospedale. Oggi è tornato a parlare in conferenza stampa, e prima delle domande di rito esordisce dicendo: “Mi siete mancati anche voi, siete un male necessario. Quando si vivono certi momenti, poi ci si rende conto di quanto anche le cose che non immagineresti ti mancano, come parlare con voi. Dal momento che sono rientrato in ospedale, il mio obiettivo è stato quello di tornare alla normalità il prima possibile. Quando mi sono trovato dopo trenta e passa giorni di nuovo in campo è stato bellissimo, ma sono emozioni che purtroppo ho già vissuto. La salute ti fa godere la vita ma la malattia ti fa comprenderne bene il significato e dopo un sacco di tempo persino una passeggiata ti fa rinascere”

Il mister poi continua spiegando il perché, questa volta, è stata più dura, con, alla fine, una vena di ironia: Devo dire che questa volta è stato più pesante dal punto di vista mentale perché per il Covid sono dovuto rimanere sempre da solo, ho visto mia moglie solo per tre ore in un giorno. La prima volta ricevetti tante visite di amici, cose che danno un senso al percorso e che ti facilitano una permanenza come quella in ospedale. Stare sempre da soli è dura, ho sofferto molto. Colgo l’occasione per ringraziare squadra, società, staff, medici e infermieri che mi sono sempre stati vicini. Ormai sono di casa al Sant’Orsola, quando smetterò di allenare farò la guida turistica in ospedale”

Sinisa Mihajlovic, durante l’intervista, ha anche detto quale, secondo lui, è stata la partita più importante per il Bologna: “Quella contro l’Inter. Sentivo da troppo tempo che doveva essere una partita scontata, che l’Inter voleva vincerla a tavolino e questo mi ha fatto arrabbiare. Ho detto ai miei ragazzi, prima della gara, che l’Inter voleva vincerla prima perché in campo non l’avrebbero vinta mai. Amo l’Inter e rispetto tutti, compreso Simone Inzaghi, ma mi ha dato fastidio l’atteggiamento verso quella partita”.

Nonostante l’assenza, Mihajlovic è stato sempre presente, grazie al supporto dello staff e dei giocatori: “Nelle motivazioni del premio ricevuto dalla Lega come ‘Coach of the Month’ hanno spiegato che c’è la coesione tra mister e staff. I ragazzi più esperti hanno aiutato lo staff tecnico dimostrando che nelle difficoltà si può contare su di loro. Adesso abbiamo tre partite davanti e vogliamo ottenere più punti possibili. Mi farebbe piacere finire bene la stagione, anche per dimostrare che squadra siamo a molta gente che non aveva fiducia”.

Infine, dice qualcosa anche sulla lotta per lo scudetto: “Speravo vincesse il Napoli, avrebbe fatto bene al calcio italiano visto il gioco che propongono, la passione che mettono in campo e che ha anche la gente. Tra Inter e Milan non ho preferenze”.

 

 

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