Slow Food Umbria al Salone del Gusto di Torino nel segno della valorizzazione della biodiversità esaltando le eccellenze del territorio. Questo il tema rilanciato da Slow Food Umbria, presente al Salone del Gusto – Terra Madre, in programma fino a lunedì, proposto da Monica Petronio, Presidente di Slow Food Umbria.
Lo stand è realizzato grazie al contributo della Regione Umbria e con la collaborazione di Assogal. Parco Tecnologico 3A ha fornito l’apporto scientifico sulla biodiversità. Allo stand partecipano quindici produttori selezionati grazie a un bando della Camera di Commercio regionale, che presenteranno il meglio della loro produzione.
Oggi è andata in scena la prima giornata di eventi ufficiali al padiglione Umbria, con la presenza anche dei rappresentanti delle istituzioni per la cerimonia di apertura dei lavori.
“Qui a Torino – spiega la Presidente Petronio – valorizzeremo in particolare due pasti della giornata che possono valorizzare al meglio le eccellenze del territorio. Parliamo della colazione e dell’aperitivo. L’Umbria ha tutto per poter dire la propria su questi due temi, proponendo qualità ed eccellenze nei prodotti e nella tradizione famigliare. Per questo gli eventi che abbiamo organizzato prevedono la partecipazione di aziende e produttori del posto che sposano in pieno questa filosofia”.
Tra gli eventi in programma un Focus in particolare sulla colazione e sul pranzo. L’evento Slow Breakfast ha visto protagonista l’esperienza di ABC Rurale e il Forno Passagrilli di Todi, che hanno presentato i sapori autentici del territorio umbro, anche grazie agli interventi di Alberto Sorbini, etnoantropologo, e di Monica Petronio. Subito dopo ecco l’inaugurazione ufficiale, con la partecipazione di Regione Umbria, Assogal e del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria (3A-PTA). Presente, tra gli altri, anche Federico Varazi, vicepresidente nazionale di Slow Food.
A seguire il Cooking Show – “La seconda colazione”, in cui Nancy Cerroni e Michele Bellucci di ABC Rurale hanno presentato l’arte della stesa della pasta. Per concludere la mattinata, la cucina si è trasformata in un palcoscenico per la biodiversità, con la presentazione di piatti a base di Fagiolina del Trasimeno, pesto di erbe selvatiche e salsa di aglione, vino santo prodotto con uve affumicate dell’Alta Valle del Tevere, cous cous di farro di Monteleone di Spoleto e altri ancora.