Sopra la reputazione di Q. Orazio Flacco presso gli antichi

Tra le carte custodite dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, sezione manoscritti, il prof. Vittorio Capuzza ha scoperto un inedito e ignoto scritto leopardiano (una pagina interamente scritta e poche righe vergate nel verso–C.L. XV. 38. c., intitolato «Sopra la riputazione di Q. Orazio Flacco presso gli antichi») che, stando al titolo, doveva avere funzione avantestuale al Discorso sulla fama di Orazio poi pubblicato nello Spettatore del 15 dicembre 1816; invece, nel contenuto Leopardi espone in poco più di una pagina manoscritta alcune osservazioni relative sia alle dispute letterarie della Francia del XVIII secolo, con particolare accenno alle argomentazioni di Anne Dacier, sia ad una struttura su «tre stati» del procedimento che gli «spiriti grandi» seguono nel rapportarsi con gli scrittori antichi. Compaiono in questa seconda sezione dell’autografo degli interessanti e ignoti aspetti autobiografici di Giacomo Leopardi, sempre riferiti al proprio rapporto con i classici e che accennano anche alla fase della sua ribellione.

Dopo la descrizione dell’autografo mediante un apparato critico, interessanti linee ermeneutiche sono percorse dall’Autore nell’esaminarne i contenuti e per individuare la probabile funzione del manoscritto, non esclusa quella di servire come base per la partecipazione di Leopardi, attraverso la rivista milanese Biblioteca Italiana, alla disputa sorta proprio nel 1816 fra classicisti e romantici.

 

Vittorio Capuzza èdocente titolare di Grammatica e storia della lingua italiana nellUniversitàEuropea di Roma, ove collabora anche per i corsi di letteratura italiana e di didattica della letteratura italiana. Svolge la propria attività anche presso lUniversitàdegli Studi di Roma Tor Vergata. È socio ordinario del Centro Nazionale di Studi Leopardiani CNSL di Recanati, con il quale ha collaborato dal 1998 al 2007 ed èassociato allADI Associazione degli Italianisti. Èincaricato dalla Fondazione CRUI (Conferenza Rettori UniversitàItaliane) per specifiche attivitàdi ricerca e didattica di Letteratura italiana. Èdal 2019 Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. È direttore di diverse collane editoriali. 

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