Sostenibilità, nel 2020 gli italiani hanno scelto la digital second hand

Roma, 5 feb. – (Adnkronos) – Il mercato della second hand ha raggiunto numeri straordinari nel 2020; merito di una nuova consapevolezza nei confronti del valore delle cose, di un ripensamento delle proprie priorità e necessità, anche a causa dei cambiamenti avvenuti nell’anno del Covid, e delle opportunità di risparmio.

A confermarlo i numeri di Subito, piattaforma n.1 in Italia per vendere e comprare con oltre 13 milioni di utenti unici mensili, che nel 2020 ha registrato mediamente 120.000 nuovi annunci e oltre 2,3 milioni di utenti ogni giorno, che la scelgono per fare affari, per la vasta offerta e per scovare pezzi unici.

Nonostante il periodo incerto, il traffico sulla piattaforma ha visto una crescita importante, in particolare da giugno a dicembre 2020, con un +14,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A guidare le compravendite su Subito quest’anno è stata sicuramente la praticità dell’accesso da mobile scelto dall’86% degli utenti. Su un totale di 1,5 miliardi di visite, l’App di Subito, installata nel 2020 da quasi 5 milioni utenti (+12% rispetto al 2019), è il canale più usato (44%) seguito da M-site (42%), superando di gran lunga le visite da desktop (14%).

Più in generale, il canale online si conferma in forte crescita per il mercato dell’usato, arrivando al 77% per gli acquirenti (vs 58% del 2019) e all’81% dei venditori (vs 66% del 2019). Un incremento dettato sicuramente dalla difficoltà della compravendita fisica, ma anche in linea con la progressiva digitalizzazione dei servizi che ha saputo rispondere in modo veloce alle necessità quotidiane durante i periodi di lockdown.

Con ben 43 milioni di annunci pubblicati e 3,5 miliardi di ricerche nel 2020, Subito è anche un osservatorio in grado di restituire i desideri di compra e vende usato. La second hand è stata guidata dalle passioni di sempre degli italiani: al primo posto tra le categorie più visitate ci sono le auto, che nonostante il periodo difficile per il mercato automotive restano in cima ai sogni degli italiani, seguite da moto&scooter, in seconda posizione.

A seguire le ricerche nate dalle necessità di tutti i giorni, o a quelle dovute ai cambiamenti durante il lockdown: tantissime infatti le visite registrate nella categoria appartamento (terzo posto) e lavoro (quarto). Nota particolare per la categoria animali, al quinto posto, cresciuta molto nel 2020, complice il maggior tempo a disposizione e la possibilità di lavorare da casa che hanno permesso a molti di realizzare il sogno di avere finalmente un cane o un gatto.

Infine, anche smart working, didattica a distanza e una maggiore permanenza in casa hanno modificato le abitudini degli italiani che, per rendere la propria abitazione più pratica e più accogliente, hanno scelto di affidarsi all’usato per arredamento e casalinghi, al 6° posto tra le categorie più visitate. “La second hand si è rivelata sempre più vicina alle esigenze di una nuova normalità in cui le priorità di tutti sono state riviste, dalle necessità ai desideri di acquisto”, ha commentato Giuseppe Pasceri, ceo di Subito.

“Come digital company tutta italiana abbiamo continuato a lavorare e innovare per garantire agli italiani una compravendita sempre più semplice e sicura, consentendo di realizzare ottimi affari, o qualche sogno, anche durante quest’anno complesso. Semplicità e vastità dell’offerta, insieme ad un approccio App first, ci hanno portato a chiudere l’anno con una crescita importante in termini di traffico, di cui stiamo beneficiando anche in questo inizio 2021”.

Così, se per molti italiani comprare e vendere usato era già un’abitudine (39%), l’avvento del Covid-19 e i suoi effetti sulla vita quotidiana durante tutto il 2020 sono stati una leva di cambiamento anche per gli acquisti, tanto che la second hand è stata introdotta come nuova abitudine anche per il futuro dal 67% degli italiani.

Per molti, inoltre, l’usato ha significato risparmiare in un momento di incertezza economica sia vendendo oggetti e articoli di cui non avevano più bisogno (28%), sia comprando usato invece del nuovo (33%), confermando il ruolo di economia partecipativa che genera e ridistribuisce ricchezza insito nella second hand.

Autore:

Adnkronos

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