Stagni e paludi a rischio estinzione

Stagni, paludi, bacini naturali e artificiali con acqua stagnante, sono alcune delle principali tipologie delle zone umide come definite dalla Convenzione di Ramsar stipulata il 2 febbraio 1971. Lo scopo della Convenzione è di preservare questi ambienti che ospitano una ampia biodiversità sia vegetale che animale. Accolgono microclimi ed ecosistemi spesso molto fragili che hanno anche una funzione mitigatrice dei mutamenti climatici perchè hanno un’alta capacità di immagazzinare anidride carbonica.

Giornata Mondiale delle zone umide

Il 2 febbraio è la giornata mondiale delle zone umide. É stata istituita dall’Onu con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica per la difesa e la valorizzazione di queste aree fortemente a rischio. Due terzi delle zone umide d’Europa sono scomparse negli ultimi cinquanta anni, molte altre sono degradate.

La situazione di stagni e paludi in Italia

Secondo gli ultimi dati, in Italia, le zone umide d’importanza internazionale sono 65 su un’area complessiva di 82.331 ettari. 56 siti sono già inseriti nell’elenco ufficiale della Convenzione Ramsar e 9 in via di perfezionamento.

In occasione del 2 febbraio sono numerosi gli appuntamenti che le aree protette e le Associazioni ambientaliste stanno attivando al fine di farle conoscere e fruire.

Il Presidente di Federparchi ,Giampiero Sammuri, sottolinea: “Le zone umide, oltre ad avere una notevole ricchezza in termini di biodiversità, svolgono anche fondamentali funzioni di contrasto rispetto ai cambiamenti del clima. Pensiamo, ad esempio, alla loro capacità di contenere l’erosione degli ambienti costieri rispetto all’aumentare dei fenomeni meteorologici estremi. Da qui la necessità di una loro salvaguardia attraverso una loro corretta fruizione e valorizzazione”.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it