Stefano Cucchi: chiesti al processo 13 anni per i due carabinieri

Il pg Roberto Cavallone durante il processo davanti alla Corte d’Assise d’appello per la morte di Stefano Cucchi, ha richiesto 13 anni per omicidio preterintenzionale.E’ stata richiesta inoltre l’assoluzione dall’accusa di falso per Francesco Tedesco perché il fatto non costituisce reato, mentre per Roberto Mandolini è stata chiesta una condanna di quattro anni e mezzo.

Il 14 novembre 2019 la Corte d’Assise aveva condannato a 12 anni di carcere i due carabinieri, Alessio di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, con l’accusa di omicidio preterintenzionale nei confronti di Stefano Cucchi.

In merito a questa triste storia, Cavallone ha dichiarato che “hanno perso tutti.” Secondo la sua opinione Stefano Cucchi quel giorno non doveva andare in carcere ma in ospedale. “Nel nostro lavoro -prosegue –non sono importanti le carte ma le vite delle persone. Noi siamo addestrati a resistere alle provocazioni, le vittime di queste violenze sono i marginalizzati. In questa storia abbiamo perso tutti Stefano, la sua famiglia e lo Stato”.

Il caso di Federico Aldrovandi

Tra i ricordi c’è anche la storia di Federico Aldrovandi il ragazzo ucciso nel 2005 alla Polizia. Quella notte il ragazzo stava ritornando a casa dopo una serata trascorsa con gli amici. I vicini hanno chiamato la Polizia perché sentivano urlare un uomo in strada. Giunti sul luogo i quattro poliziotti iniziano a scontrarsi con il giovane e durante la colluttazione si spezzano due manganelli. La morte del ragazzo avvenne per asfissia da posizione, con il torace schiacciato dalle ginocchia dei poliziotti.

Questi chiamarono subito l’ambulanza specificando che il ragazzo aveva avuto un malore improvviso. Quando giunsero i soccorsi il ragazzo era ammanettato con le mani dietro la schiena, incosciente e non rispondeva. Il risultato fu che la morte del giovane era avvenuta per arresto cardio espiratorio e trauma cranico facciale.

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