Mottarone

Strage del Mottarone: sei persone e due società a processo

La procura di Verbania ha chiesto il processo per sei persone e due società per la strage del Mottarone. Il tribunale dovrà stabilire i responsabili del crollo della funivia avvenuto il 23 maggio 2021, in cui morirono 14 persone. 

Nel frattempo sii sono concluse alcune trattative tra Leitner e i familiari delle vittime della strage per i risarcimenti. Entro la fissazione dell’udienza preliminare potrebbero essere definiti tutti gli accordi. Le richieste di alcune famiglie sono “molto elevate” e, al momento, l’assicurazione di Ferrovie del Mottarone ha messo a disposizione il massimale. Alcuni hanno già ricevuto gli acconti, compresa la famiglia del piccolo Eitan, l’unico sopravvissuto alla strage.

Secondo i magistrati la tragedia del Mottarone è stata causata dai risparmi sul costo del personale, sulla manutenzione e sulla sicurezza. Il giorno della tragedia la cabina della funivia che collega Stresa alla cima della montagna, cadde dopo la rottura della fune traente e una corsa a folle velocità dovuta al fatto che i freni di emergenza erano stati disinseriti con dei forchettoni. La rottura della fune portò la cabina a percorrere 400 metri a 100 km all’ora finendo per schiantarsi e rotolare tra gli alberi. La fune si era rotta all’altezza della testa fusa, considerato il punto più delicato dell’impianto che per questo dovrebbe essere ispezionato ogni mesi. Al Mottarone, invece, secondo la perizia, non veniva controllata da oltre 5 anni e addirittura sarebbero presenti dei falsi interventi e verifiche mai avvenute. 

La società Leitner fa però sapere che “non si ritiene responsabile” per la strage del Mottarone “ma è molto vicina alle vittime e ritiene doveroso dal punto di vista etico anticipare i risarcimenti in attesa che vengano identificate le responsabilità, che, secondo noi, sono in capo ad altro“. Lo confermano i legali dell’azienda Leitner in merito alle trattative sui risarcimenti. Leitner respinge ogni accusa e ribadendo che le responsabilità sono semmai di chi ha deciso di inserire i forchettoni azzerando “i presidi di sicurezza” dell’impianto.

 

 

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