La strategia europea per la difesa della biodiversità

La tutela della biodiversità è una priorità per le istituzioni europee. L’8 giugno 2021 la plenaria del Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla Strategia dell’Unione europea sulla biodiversità per il 2030, confermando e ribadendo le ambizioni della Commissione per la tutela delle aree protette. L’obiettivo è quello di far divenire, entro il 2030, almeno il 30% di tutto il territorio terrestre e marino dell’Europa area protetta, valorizzando tutte le foreste primarie presenti nel continente. Gli europarlamentari chiedono anche di istituire una piattaforma europea per l’inverdimento urbano, insieme agli obiettivi vincolanti sulla biodiversità nelle città, quali una percentuale minima di tetti verdi sui nuovi edifici e il divieto di uso di pesticidi chimici. Una strategia per le città che va ad affiancarsi al processo intrapreso per la costituzione delle smart city utilizzando le opportunità dell’innovazione, delle tecnologie satellitari e dell’efficientamento energetico.

La strategia mira a creare le condizioni per un cambiamento profondo mettendo in moto un nuovo processo, finalizzato a migliorare la governance della biodiversità e garantire che gli Stati membri integrino nelle politiche nazionali gli impegni delineati nella strategia. Un centro di conoscenza e un hub di idee sulla biodiversità, con un partenariato per la biodiversità finalizzato a sostenere una migliore attuazione della ricerca e dell’innovazione in materia, a livello europeo. La strategia intende far sì che i regimi fiscali e i prezzi rispecchino in modo più accurato i veri costi ambientali, compreso il costo della perdita di biodiversità, e che tali aspetti siano realmente integrati nel processo decisionale pubblico e delle aziende. Il target, possiamo leggere dalla documentazione europea, dovrebbe essere raggiunto dagli Stati membri collettivamente, non a livello dei singoli Paesi europei, lavorando ad una ulteriore integrazione delle politiche europee, sostenendo uno sforzo congiunto dei vari contesti e caratteristiche dell’Europa e valorizzando le proprie condizioni nazionali. La nuova rete di aree protette dovrebbe basarsi su Natura 2000 ed essere integrata con designazioni aggiuntive da parte degli Stati membri.

Presentata dalla Commissione UE nel maggio 2020, insieme al piano Farm to Fork, la strategia europea per la biodiversità per il 2030 rientra nel quadro del Green Deal e mira ad innescare e garantire una protezione rigorosa delle aree particolarmente ricche di biodiversità, ad altissimo valore climatico e di trasformare il 10% delle superfici agricole in aree ad alta biodiversità.

Inoltre, la strategia intende far adattare i regimi fiscali e i prezzi ai sostanziali e importanti costi ambientali, compreso il costo della perdita di biodiversità, integrando realmente tali aspetti nel processo decisionale pubblico e delle aziende private. Il Consiglio europeo vuole lavorare per dare l’esempio nell’identificare strategie, proposte e progettualità per affrontare la crisi mondiale in cui versa la biodiversità ed elaborare un ambizioso e innovativo quadro globale delle Nazioni Unite per la biodiversità  anche in occasione delle prossime conferenza delle Nazioni Unite sul tema della tutela della biodiversità e dell’ambiente.

 

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