Dall’inizio della distribuzione dei vaccini destinati a contrastare la diffusione del coronavirus, il mood di tutti i Paesi del mondo è stato quello della libertà di scelta. Sì, vaccinarsi oppure no, non vaccinarsi. Ora però arriva il primo Paese al mondo dove questa libertà viene tolta: il Tagikistan.
Ieri, sabato 3 luglio, il governo del Tagikistan, una Repubblica dell’Asia centrale, ha reso la vaccinazione contro il coronavirus obbligatoria per tutte le persone con più di 18 anni. La decisione è arrivata contestualmente a un aumento di contagi da coronavirus nel paese. Il ministero della Salute del Tagikistan ha detto che il 2 luglio sono stati registrati 25 nuovi casi e che due persone sono morte a causa del COVID-19.
Gli abitanti del Tagikistan sono circa 9,6 milioni e attualmente meno dello 0,2 per cento della popolazione è completamente vaccinato. Alla data del 2 luglio più di 280mila persone erano vaccinate almeno con la prima dose. In merito ai nuovi casi accertati, il Ministero ha detto che l’aumento di persone contagiate era dovuta a una nuova variante del coronavirus; senza però specificare se si trattasse della variante delta, che si sta diffondendo sempre più velocemente nel mondo.
Nel nostro Paese l’obbligo di vaccinazione contro il coronavirus non è presente se non per le categorie di medici, infermieri e tutto il personale sanitario. Ma in molti ancora non si sono vaccinati come prevede la nota del Ministero della Salute. Per loro infatti è arrivata la sospensione dal servizio della professione fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021. Per quanto riguarda il Tagikistan, i dati rilasciati dall’inizio della pandemia non convincono i Paesi del mondo. Infatti secondo i numeri rilasciati dal Ministero della Salute i contagiati sarebbero stati 13.548 e le persone morte 92 su 9,6 milioni di abitanti. Un dato che non ha mai convinto e che ha portato l’OMS ad aprire un’indagine anche nello stato Tagikistan.