Tanzania, rigenerazione naturale natura, solidarietà internazionale, telerilevamento satellitare e ricerca scientifica

Incredibile,  Justdiggit visto dai satelliti. Si tratta di un’alleanza di successo tra soluzioni basate sulla natura, solidarietà internazionale, sul telerilevamento satellitare e sulla ricerca scientifica.

Siamo a Pembamoto, nella regione di Dodoma, nel cuore della Tanzania. Gli abitanti si guadagnano da vivere con l’allevamento del bestiame e sono estremamente vulnerabili alle siccità sempre più frequenti, aggravate dalla deforestazione e dal degrado del suolo. Gli ecosistemi si sono deteriorati, minacciando l’allevamento e l’economia locale.

Insieme alla Fondazione LEAD, l’ONG Justdiggit sostiene la rigenerazione naturale gestita dagli agricoltori (FNNR), o Treecovery, un approccio agroforestale volto a far ricrescere gli alberi e a favorire la crescita di nuovi germogli.

In questo caso, hanno utilizzato il metodo Kisiki Hai, che significa “ceppo vivente” in Swahili. Viene utilizzato per riportare in vita vecchi ceppi d’albero dimenticati. La tecnica prevede un processo di selezione, potatura e protezione dei ceppi.

Si stima che in 4 anni siano stati rigenerati in questo modo 14,8 milioni di alberi!

Questo metodo si combina perfettamente con i metodi di raccolta dell’acqua piovana che stiamo promuovendo con Pour une Hydrologie Régénérative. In totale, sono stati scavati 116 km di trincee e 5.143 fasce.

L’acqua piovana, anziché defluire ed erodere il suolo, viene temporaneamente trattenuta in queste strutture, che si infiltrano lentamente, ripristinando l’umidità del suolo e rifornendo di prezioso foraggio il bestiame.

Questi due metodi sono stati applicati su migliaia di chilometri quadrati, coinvolgendo più di 840.000 persone. I risultati sono spettacolari.

I paesaggi si sono rinverditi in pochi anni e gli agricoltori hanno visto un netto miglioramento della fertilità dei loro terreni. Arrestando il processo di desertificazione, gli ecosistemi degradati sono stati rigenerati.

Il cambiamento è stato così massiccio che le immagini di Copernicus Sentinel-2 ci permettono di confrontare la regione prima (2019) e dopo (2024) il programma di ripristino.

Grazie al telerilevamento satellitare e ai dati Copernicus, un team di ricercatori è stato in grado di valutare i benefici di questi argini scavati su scala massiccia in una parte della regione. Sono riusciti a quantificare:

– Un raddoppio delle aree vegetali

– Un aumento della capacità di ritenzione idrica del 13% in media e un guadagno di 615.000 L nei primi 10 cm di suolo sugli 80 ettari studiati (probabilmente di più se si considerano gli strati più profondi)

– Una diminuzione media di 0,5°C della temperatura alla superficie del suolo.

Questi incoraggianti risultati iniziali contribuiscono ad ampliare la visione della rigenerazione idrologica su scala molto ampia.

(di Sebastien Poulin)

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