Tirrenia verso il fallimento? Presentata la richiesta di concordato

Sono oltre 6 mila i posti di lavoro a rischio e tutte le tratte gestite da Tirrenia a preoccupare in queste ore. La Procura di Milano, tramite il pubblico ministero Roberto Fontana nei primi giorni di aprile aveva chiesto il fallimento della CIN Spa; ovvero la Compagnia Italiana di Navigazione. La good company nata dalla privatizzazione dell’ex statale Tirrenia, dal 2015 sotto il controllo esclusivo di Moby spa, holding dell’armatore Vincenzo Onorato, e attualmente concessionaria di 72 milioni di contributo pubblico per la garanzia delle rotte da e verso le isole maggiori.

Lo scorso 30 marzo, Moby aveva diffuso una nota in cui precisava che il gruppo “conferma la sua intenzione di presentare un accordo di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare; anche alla luce degli accordi già sottoscritti con circa il 95% dei fornitori e grazie alla partnership con l’investitore Europa Investimenti/Arrow Global”. 

Benché le banche creditrici, capeggiate da Unicredit, siano sempre rimaste inerti di fronte al pericolo di inadempienza di Moby, gli obbligazionisti si sono mossi per tempo. Allarmati dalla facile gestione dei conti di Moby, erano andati all’attacco bloccando il tentativo di vendita nell’ottobre 2020 di due traghetti; Moby Aki e Moby Wonder, pronte ad essere vendute alla compagnia danese Dfds.

Ora, come riporta La Nuova Sardegna, Vincenzo Onorato ha presentato un’istanza di concordato in continuità che dovrà essere valutata dal giudice fallimentare. Un piano che, nelle aspettative dell’armatore, dovrebbe permettere al gruppo la prosecuzione dell’attività di impresa ed evitare così il fallimento di Tirrenia. La convenzione dei collegamenti con le isole maggiori è stata prorogata fino al 31 maggio; per ora il governo ha previsto una sola ulteriore proroga fino al 30 giugno; ma l’unica tratta finora affidata è stata la Olbia-Civitavecchia, che sarà gestita proprio da Tirrenia in tandem con Grimaldi e Gnv per i prossimi due anni. 

I debiti di Tirrenia e CIN Spa

La procura di Milano ha indicato un passivo di CIN Spa di circa 200 milioni; debiti scaduti per circa 350-400 milioni, di cui 180 nei confronti dell’amministrazione straordinaria dell’ex Tirrenia. Ed è proprio la mancanza di un’intesa con i commissari che rischia di fare precipitare Tirrenia verso il fallimento. 

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