Turchia critica Corte Giustizia della UE per possibilità di divieto del velo

Il velo islamico, indossato dalle donne musulmane, secondo la Corte di Giustizia della UE può essere vietato da parte di un datore di lavoro o più in generale “qualsiasi forma visibile di espressione delle convinzioni politiche, filosofiche o religiose“. LA Repubblica della Turchia replica prontamente e duramente affermando che la sentenza della Corte “è una chiara violazione delle libertà religiose”. Lo precisa il  comunicato del Ministero degli Esteri turco nel quale si sottolinea che una misura del genere non fa che aggravare i pregiudizi contro le donne musulmane in Europa.

La sentenza si riferiva al caso di due dipendenti di aziende tedesche che erano incorse in procedimenti interni per aver indossato il velo al lavoro. Il divieto, precisava la Corte UE, “deve rispondere a un’esigenza reale del datore di lavoro“.
Questa decisione – risponde il Governo di  Ankara – in un momento in cui l’islamofobia, il razzismo e l’odio che hanno preso in ostaggio l’Europa sono in aumento non rispetta la libertà religiosa e fornisce una base ed una copertura legale alla discriminazione”.

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