(Labitalia) – Tempo di ripartenza per il turismo. Si prospetta un’altra estate all’insegna delle vacanze in Italia con qualche eccezione per destinazioni vicine e sicure. Nel 2020, l’e-commerce travel degli operatori con sede in Italia è calato del 56% e sceso a un valore complessivo di 4,8 miliardi di euro.
Nonostante ciò, i turisti mantengono il forte desiderio di viaggiare, pur nel rispetto delle restrizioni e misure sanitarie e sono sempre più̀ propensi a prenotazioni ‘last minute’. Come si evince dai dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel turismo, l’ospitalità̀ alberghiera, i trasporti di terra e di mare e le attrazioni hanno avuto qualche miglioramento negli indicatori del terzo trimestre 2020 riuscendo a mantenere mediamente il livello di fatturato in una forbice tra il 40% e il 60% rispetto al 2019 mentre il turismo organizzato ha registrato perdite superiori al 70%.
MailUp, azienda leader nel settore dell’email marketing, stila una lista dei temi più trattati nelle mail nel corso del 2020 e offre una overview del comportamento degli operatori sulla ripartenza: prendendo in considerazioni i segmenti turismo e hotel, trasporti e viaggi si è parlato soprattutto di misure di sicurezza, di flessibilità dei servizi, di promozione di nuove mete di turismo di prossimità e proposte alternative al viaggio.
Secondo un sondaggio di Airbnb, una persona su due ha sentito la mancanza di viaggiare più̀ di ogni cosa (47%), più̀ di non poter andare al ristorante (26%) o di non poter andare al cinema (16%). Oltre alla voglia di mare, spicca il desiderio di una persona su quattro di passare del tempo in luoghi isolati (montagna o campagna), a contatto con la natura.
Un esempio di destinazione molto apprezzata è il Borgo di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, pronto ad accogliere i visitatori per la stagione estiva e autunnale con una vasta offerta turistica. Serena Mori, comproprietaria dell’Azienda Mori, racconta: “La nostra azienda agricola, nota per la produzione di vino, olio e allevamento di Chianine, offre sistemazioni presso antiche case coloniche, un tempo abitazioni dei contadini e oggi recuperate e totalmente immerse nella campagna toscana”.
Dotate di ogni comfort, offrono agli ospiti la possibilità di seguire sentieri e passeggiare nella natura, oppure di rilassarsi nelle acque calde del Centro Termale Fonteverde che caratterizzano il territorio. “Oggi possiamo finalmente riprendere a offrire ai turisti esperienze uniche e attività all’aria aperta: degustazioni in cantina, cooking class, equitazione, gite in bicicletta, cerca del tartufo, fino alla celebrazione di matrimoni nella nostra magnifica campagna con i suoi ritmi lenti, i suoi suoni dolci e i suoi profumi rilassanti”, spiega.
Anche la Masseria Il Frantoio di Ostuni si prepara a una stagione intensa, con nuove proposte per chi desidera lasciarsi coccolare in un ambiente autentico e accogliente, come spiega il general manager Luciano Sonzini: “La nostra casa risalente al 1500, ristrutturata negli anni secondo una logica di soli interventi conservativi, mantiene intatta l’atmosfera e la raffinatezza di un tempo che fu. Dormire all’interno delle sue stanze, ognuna differente dall’altra, è una vera esperienza di ritorno al passato con i comfort moderni oggi irrinunciabili. I 70 ettari della tenuta, coltivati in biologico da oltre 20 anni, ci donano ottimi prodotti da servire ai nostri ospiti durante romantiche cene sotto le stelle. Gli ampi spazi che caratterizzano la proprietà sono oggi un naturale rifugio sicuro che ci consente di proporre soggiorni sereni, in totale sicurezza”.
L’emergenza sanitaria ha modificato i comportamenti dei turisti sotto due aspetti: nel breve periodo, con il forte ricorso alle prenotazioni sotto data; in modo strutturale, in quanto è stato registrato un deciso aumento delle prenotazioni effettuate tramite canali digitali diretti. Il journey si fa, quindi, sempre più digitale e non solo prima del viaggio, ma anche durante l’esperienza, per il maggiore ricorso a soluzioni per limitare la necessità di contatto (primo tra tutti il self check-in).
Le circostanze imposte dal Covid-19 hanno, inoltre, favorito ulteriormente la diffusione di soluzioni digitali per evitare attese in coda, assembramenti o contatto fra persone (ad esempio, menù digitale, chiave-smartphone, pagamenti e azioni contactless, self check in e check out), come sottolinea Luca Azzali, general manager di MailUp: “Le aziende hanno dimostrato grande creatività e spirito di iniziativa utilizzando gli strumenti dell’email marketing per restare vicini ai propri clienti offrendo spunti, idee, soluzioni e un’informazione corretta, in modo da garantire un servizio adeguato in una situazione eccezionale. Alla vigilia della ripartenza gli scenari sono cambiati: ci sono criticità ma anche opportunità grazie a nuovi spazi che si sono aperti, ai trend che si sono imposti”.
“La spinta alla digitalizzazione in questo ultimo anno e mezzo è stata forte: sia i ristoratori e gli esercenti sia i consumatori hanno dimostrato di sapersi adattare a questo cambiamento, mostrando un’apertura incredibile ai servizi di delivery e take-away”, dichiara Pietro Ruffoni, fondatore di HealthyFood e dell’innovativo pacchetto di servizi digitali per il mondo del food MyCia. “Siamo sicuri – prosegue – che con queste riaperture i servizi digitali si consolideranno come leva competitiva di innovazione che il mondo della ristorazione e del turismo può offrire ai propri clienti per contribuire alla loro soddisfazione e fidelizzazione”.
Grazie alla possibilità̀ di lavorare per brevi o lunghi periodi da luoghi di vacanza, in Italia gli smartworker sono passati da 1,3 milioni nel 2019 a oltre 8,2 milioni nel 2020. A fine luglio, su un campione di 1,8 milioni di smartworker, il 23,6% dichiarava di aver scelto di lavorare da una località turistica, quasi sempre con famiglia al seguito, in media per 42 giorni. La stima del valore generato dall’holiday working per l’estate 2020 era pari a 1,25 miliardi di euro. Si tratta, dunque, di mercato poco esplorato, ma promettente che potrebbe consentire l’ampliamento dell’offerta attraverso mete poco conosciute e insolite.
“Penso che la realtà turistiche debbano approfittare di questa nuova tendenza e attrezzarsi per rispondere alle esigenze di chi si sposta dalla città per lavorare in luoghi più ameni”, afferma Leonardo Paoletti, sindaco di Lerici. “E’ necessario chiedersi – continua – a cosa si è disposti a rinunciare spostandosi da una grande città a un paese. Lerici ha molti punti di forza come la logistica, per la sua posizione baricentrica, scuole con corsi gratuiti di inglese con insegnanti madrelingua dal nido fino alle scuole medie, eventi culturali di qualità come il Lerici Music Festival che ha una rassegna anche invernale, una programmazione teatrale di livello nazionale e un cinema che propone tutte le prime visioni. Offriamo anche la possibilità di praticare sport con impianti moderni (piscine, tennis, golf) con associazioni sportive per i ragazzi, dal calcio alla pallacanestro. Ci stiamo anche attrezzando per potenziare i servizi di connessione Internet in modo da essere attrattivi nei confronti di chi lascia la città per lavorare da remoto in una località di mare”.
“Ci stiamo dirigendo verso una situazione post-pandemica e molto è cambiato, tra abitudini di acquisto e modelli organizzativi aziendali. Il posto di lavoro sarà sicuramente diverso da come la maggior parte dei lavoratori lo ha lasciato”, commentano Claudio Ceradini e Ingrid Hager, professionisti Slt-Strategy Legal Tax di Verona. “Dal nostro punto di osservazione, i dipendenti preferiscono mantenere un modello di lavoro ibrido, con un giusto equilibrio tra presenza in azienda e lavoro a distanza. Sicuramente lo smart working, inteso non solo come lavoro da casa ma da qualsiasi luogo, può rappresentare per le aziende una leva di recruiting importante per acquisire e trattenere talenti, indipendentemente dalla loro sede geografica. E spazi di co-working in hotel e strutture non possono che facilitare questa transizione”, aggiunge.
Con il Covid-19 si è amplificata l’attenzione ad aspetti come l’inquinamento e l’affollamento anche nel turismo. Saranno quindi premiate le destinazioni e le pratiche ritenute più sostenibili, da un punto di vista sia ambientale sia sociale, accentuando un trend già̀ in corso prima dell’emergenza. In quest’ottica, sarà̀ importante rivedere value proposition e business model di operatori e destinazioni. A questo proposito, durante il periodo del lockdown, il Gorgonia Beach Resort di Marsa Alam, di proprietà italiana, ha ulteriormente ampliato la propria strategia di responsabilità sociale d’impresa focalizzata sulla sostenibilità etica e il sostegno alla comunità locale.
“Nel periodo di chiusura causa Covid-19 abbiamo investito in iniziative e progetti a supporto della popolazione Ababda, la comunità beduina locale”, dice Johannes Girardi, rappresentante del Resort. “Li abbiamo aiutati a sviluppare le loro competenze – spiega – e a migliorare le loro condizioni di sostentamento, di accesso all’acqua e all’istruzione, oltre a prepararli per poter accedere e partecipare alle attività turistiche che riprenderemo a breve, con l’obiettivo di creare posti di lavoro e migliorare il reddito delle famiglie”. Il progetto è stato sovvenzionato dal Gorgonia e portato avanti insieme all’associazione non governativa Abo Ghosoun Community Development Association. Nel totale rispetto dell’ambiente il Gorgonia ha anche sviluppato una strategia di conservazione della natura per minimizzare l’impatto del Resort sugli ecosistemi del Parco nazionale Wadi El Gemal all’ingresso del quale si trova la struttura con la sua meravigliosa barriera corallina.
Dopo mesi di isolamento e restrizioni allo sport, è forte il bisogno di ritrovare benessere e combattere lo stress attraverso l’attività fisica. Per 8 sportivi su 10 questa esigenza è in cima alle priorità, molto più importante di perdere peso e tornare in forma, che si colloca solo al quarto posto, come rivela un sondaggio di Sportclubby, l’app di prenotazioni sportive più scaricata in Italia. “In questi mesi abbiamo assistito a un crescente interesse verso yoga, mindfulness, pilates e tutto ciò che favorisce rilassamento e meditazione. La possibilità di praticare queste discipline in live streaming ha offerto un antidoto alla pressione a cui ci ha sottoposto la pandemia, ma la voglia di tornare in presenza è tanta. Il turismo connesso a sport&wellness avrà sicuramente risvolti interessanti”, sottolinea Biagio Bartoli, Ceo di Sportclubby.